Di che si tratta? La direttiva Ue 70/99 ha stabilito che non è previsto l’abuso di contratti a tempo determinato, per intenderci quello dei cosiddetti precari. Di abusi la Regione e i Comuni siciliani ne hanno commessi in modo reiterato ed esteso.
Ora è arrivata la parola fine. Infatti, la Corte di giustizia europea ha detto no al precariato italiano, con l’ordinanza del 12 dicembre 2013, per cui nessuna Pubblica amministrazione potrà prorogare i contratti dei cosiddetti precari e, meno che mai, assumerli di nuovo. Con ciò Regione e Comuni non sono più in condizione di finanziare dipendenti a tempo determinato perché se lo facessero, mediante l’inserimento nella bozza della manovra in corso, l’ottimo Commissario Aronica taglierebbe ancora una volta.
Chiuso il capitolo dei precari, dei forestali, dei formatori e di tutti quei siciliani che prendono stipendi e indennità solo in funzione della raccomandazione ottenuta a suo tempo, e perciò privilegiati, vediamo quali sono, da un canto, i tagli al bilancio 2014 che si possono effettuare immediatamente e, dall’altro, quali gli investimenti poliennali su cui investire le risorse così recuperate.
Progettare e utilizzare i quasi duemila chilometri quadrati di terreni incolti per la linea del legno, il Piano per la zootecnia e quello per l’energia.
Occorre il Piano regionale per la logistica e i trasporti: autoporti, porti, interporti, aeroporti, strade e autostrade, linee ferrate e collegamenti fra tutte le infrastrutture, fra cui l’alta velocità light (200 e non 300 chilometri l’ora) fra Messina, Catania e Palermo.
e poi c’è quell’infrastruttura immateriale che è la Banda larga, che consentirebbe lo sviluppo di centinaia di piccole imprese e darebbe opportunità ai giovani che hanno fantasia e competenza.
Infine, pensiamo alla ristrutturazione degli 829 borghi, delle 125 aree culturali nonchè alla sistemazione di 400 zone a rischio idrogeologico (R4+1).
Queste sono le cose da fare subito con decisione e competenza. è inutile continuare a blablare. Il presidente della Regione ha la grande responsabilità di tirare fuori Sicilia e siciliani dal pantano in cui l’hanno fatta precipitare i precedenti presidenti della Regione. se ce la farà, gliene saremo grati, se non se la sente, è meglio che si dimetta subito senza perdere un minuto.