Trasporti, il caos corre lungo tutta la Penisola

ROMA – Forti disagi nelle città, durante tutta la giornata di ieri, per lo sciopero del trasporto pubblico locale. Ma sul numero di adesioni, sindacati e aziende divergono. Secondo la Filt Cgil, la protesta, proclamata per il rinnovo del contratto, ha portato in alcune aree fino al 95% dei mezzi fermi nei depositi. A Roma l’Atac sostiene che l’adesione del personale è stata del 45%; secondo il sindacato dalle 8.30 è chiusa la metro B e le ferrovie Roma Viterbo e Roma Lido, si sono verificate riduzioni di corse sulla linea A della Metro e Termini Giardinetti, sono inoltre fermi il 65% dei bus cittadini e l’80% dei servizi extraurbani.
A Milano – riferisce l’Atm – la circolazione è rimasta sospesa sulle linee M1, M2, M3 e M5, ma è stata regolare sulla metropolitana leggera Cascina Gobba – San Raffaele. Stando alla Filt, sono rimasti fermi circa il 50% dei bus, mentre l’Atm riferisce di “riduzioni del servizio”. A Torino, l’adesione – secondo Gtt – è stata del 62% e la metro ha funzionato regolarmente; secondo la Filt si è fermato il 65% dei bus. A Genova stop al 70% del servizio in città ed al 90% dei servizi extraurbani; A Venezia – secondo Actv – l’adesione è stata quasi del 90% in terraferma e al 60% in laguna; il sindacato riferisce lo stop del 70% dei vaporetti e a Mestre dell’87% dei bus. A Bologna adesioni del 90% nella circolazione dei bus. A Firenze stop a circa il 50% dei servizi urbani; a Napoli fermi tutti collegamenti ferroviari cittadini, le funicolari e circa l’85% dei bus. A Bari fermi il 95% dei mezzi.
Pochi disagi invece a Cagliari: secondo dati provvisori comunicati da Ctm, l’adesione nella tarda mattinata era del 31%: sono rimasti in deposito 53 mezzi su 168. Secondo la Filt, l’alta adesione “manda un segnale forte e chiaro affinché la ripresa del confronto proposta dal governo in occasione dell’ultimo incontro al ministero dei Trasporti rappresenti davvero l’occasione per vincere l’atteggiamento datoriale e il disinteresse delle Regioni per chiudere finalmente la vertenza contrattuale”.
Per Marcello Panettoni e Nicola Biscotti, rispettivamente presidenti delle associazioni datoriali del trasporto pubblico locale, Asstra e Anav, lo sciopero “è una manovra inutile per la categoria dei lavoratori coinvolti e un danno insopportabile per i cittadini, ancora una volta ostaggi inermi di un rituale sindacale datato e sconnesso dalla realtà del paese”. Accuse respinte al mittente dal segretario generale della Fit-Cisl Giovanni Luciano, secondo cui le due associazioni restano “chiuse in una comoda posizione di irresponsabilità”, “perché lo sciopero loro non lo pagano”.