Edifici a energia quasi zero, sperimentazioni a Messina

MESSINA – Rivolto ai Comuni dell’Europa meridionale, il progetto europeo CERtuS – Cost Efficient Options and Financing Mechanisms for nearly Zero Energy Renovation of existing Buildings Stock- mette in campo nuovi finanziamenti per promuovere gli edifici a energia quasi zero negli edifici.
Come si può dedurre dal termine “quasi zero”, tali edifici sono fortemente coibentati e si autoproducono, con il supporto delle fonti rinnovabili e di dispositivi a elevata efficienza energetica, l’energia di cui hanno bisogno per il riscaldamento invernale, il raffrescamento estivo e la produzione di acqua calda sanitaria.
Il progetto, approvato dall’agenzia Eaci (Agenzia esecutiva per la competitività e l’innovazione) della Commissione Europea, nell’ambito del programma IEE 2013 “Intelligent Energy Europe 2013”, mira a recuperare, compresi anche quelli di valenza storica, quest’ultimi spesso marcatamente energivori, con il supporto tecnico e finanziario alle amministrazioni locali.
Il progetto, in linea con le indicazioni europee del pacchetto clima-energia 20/20/20, è coordinato dall’Enea, che interagirà anche con istituti bancari e con le Esco (Energy Service Company), ed è rivolto ai Paesi dell’Europa meridionale, che soffrono maggiormente degli effetti negativi della crisi finanziaria e che quindi non hanno risorse sufficienti per programmi di risparmio energetico su larga scala.
Messina, Alimos (Grecia), Coimbra (Portogallo) ed Errenteria (Spagna), sono i quattro Comuni pilota selezionati, perché rappresentativi per dimensione, popolazione e patrimonio edilizio dell’area mediterranea.
Oltre all’aspetto eminentemente tecnico che concerne la progettazione e la realizzazione di edifici a bassissimo consumo energetico, si sperimenteranno anche nuove modalità di finanziamento. L’obiettivo finale è quello di consumare meno a parità di comfort termo-igrometrico degli abitanti, e soprattutto contenere la spesa.
Infine, registriamo che il programma CERtuS esplorerà anche altri aspetti concernenti l’efficienza energetica, legati alle barriere non tecnologiche come quelle dell’informazione ai cittadini, quest’ultima condizione fondamentale per l’accettazione sociale di edifici a energia “quasi zero”.