Conti correnti e conti deposito nel 2012: via ai controlli del Fisco

Il Fisco mette nel mirino gli evasori fiscali: grazie all’immenso lavoro di anagrafe dei conti correnti e conti deposito negli anni 2011 e 2012, ora l’Agenzia delle entrate può verificare tutte le entrate ed uscite dei risparmiatori italiani e scovare i “furbetti” che non hanno dichiarato tutto. Sia che abbiamo scelto un prodotto online come il conto Fineco o Hello Bank, sia che siamo clienti di una banca fisica tradizionale, tutti i nostri dati sono stati inviati al Fisco entro il 31 marzo e da oggi partono i controlli.
 
Ma su cosa andrà a puntare la lente d’ingrandimento del Fisco e quali informazioni sono state inviate dalle nostre banche? Principalmente l’Agenzia delle entrate vuole conoscere il saldo iniziale e finale dei conti correnti nell’anno 2012: oltre a questo, però, sono stati comunicati anche gli importi degli accrediti e addebiti registrati nello stesso anno. Se abbiamo investito dei soldi nei conti deposito grazie alle offerte di Conto Arancio o di un altro istituto, inoltre, anche questo dato verrà inviato al Fisco.
 
Conti correnti e conti deposito, quindi, i principali prodotti bancari controllati dall’Agenzia delle Entrate, ma non solo. L’indagine per l’anno 2012, infatti, proseguirà anche su altri investimenti come titoli e obbligazioni bancarie. L’anagrafe del Fisco, poi, riguarderà anche le nostre carte di credito e di debito (o più semplicemente bancomat) così da mettere a nudo tutte le nostre spese e acquisti durante l’anno. Noti agli agenti, poi, saranno anche eventuali acquisti e ricariche di carte prepagate.
 
Ma l’elenco delle informazioni inviate dalle banche al Fisco non finisce qui. Infatti, l’occhio attento dell’Agenzia delle Entrate sarà rivolto anche a cassette di sicurezza ed operazioni extra conto. Si vuole sapere a questo riguardo quanti accessi sono stati fatti durante l’anno e quante operazioni extra conto sono state effettuate. Insomma, tutto e proprio tutto finirà sotto la lente d’ingrandimento del Fisco, ma sempre a tutela (almeno così dicono) della nostra privacy.
 
Sono anche altri, comunque, gli investimenti degli italiani che l’Agenzia delle Entrate vuole indagare. Ad esempio non potrà stare tranquillo chi ha acquistato buoni fruttiferi o ha aperto depositi di altri tipi e l’occhio del Fisco raggiungerà anche le eventuali operazioni di compravendita di oro e metalli preziosi. Praticamente non rimane fuori nulla e neanche le operazioni su contratti derivati e i rapporti di gestione collettiva del risparmio.
 
Dovrebbe essere tutto, almeno secondo quanto diffuso dagli organi di stampa. Il Fisco sembra voler proprio approfondire la gestione dei conti degli italiani e scovare gli evasori fiscali che alleggeriscono i fondi statali. L’anagrafe di conti correnti e conti deposito, insieme al redditometro, promette quindi di recuperare finanze importanti da reinvestire nel pubblico e finanziare il piano economico del nuovo governo Renzi. Visti i numeri dell’evasione fiscale in Italia, questa deve essere una priorità, ma l’importante è che si colpiscano i grandi evasori e non i negozianti e gli imprenditori che sono già abbastanza vessati da tasse e Fisco.