La promessa del ministro Giannini: gli insegnanti lavoreranno nella propria terra

ROMA – "Voglio trasformare l’organico funzionale in organico di diritto, facendo svolgere a rotazione a tutti gli insegnanti di ruolo anche mansioni che prima venivano svolte dai supplenti", "e aprendo a nuovi ingressi. E questa cosa deve funzionare a Trapani come a Udine: un giovane catanese o cosentino che ama la propria terra deve trovare le condizioni di poter restare a fare questo splendido mestiere a casa propria". Così il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, in una intervista a La Sicilia, annuncia la sua volontà di riformare gli organici del personale della scuola. 
 
Premiare il merito Quanto al riconoscimento economico del lavoro dei docenti, il ministro sottolinea che si tratta di "una questione economica, ma anche sociale", gli insegnanti "non hanno alcun riconoscimento, né economico né funzionale. Se un docente ha volontà e capacità deve essere premiato". "Voglio attivare un processo di valutazione delle scuole" e "dare ai dirigenti scolastici dei fondi aggiuntivi in base alla qualità della singola scuola, con risvolti sullo stipendio degli insegnanti più meritevoli". Giannini apre al reclutamento diretto degli insegnanti: "Bisogna potersi scegliere la propria squadra", dice. Quanto al calo degli iscritti nelle Università siciliane, il ministro afferma che "anche qui ci sono eccellenze riconosciute all’estero. Si deve investire su specializzazioni ed eccellenze" facendo dell’Isola "non solo una terra attrattiva per i giovani italiani, ma un polo euromediterraneo".
 
Messa in sicurezza Il governo intanto conferma l’impegno per l’edilizia scolastica, che prevede anche una prima tranche di 16 milioni di euro da impiegare in Sicilia: "A scuola non si deve morire. Ma sono importanti anche bellezza e adeguatezza dello spazio dove i nostri figli passano così tanto tempo".