Recupero crediti “aggressivo”. Antitrust a tutela dei consumatori

CATANIA – Continua la battaglia dell’Antitrust contro le aziende e le società di recupero crediti. Nonostante i numerosi provvedimenti dei mesi scorsi continuano a essere tante le pratiche scorrette messe in atto. Le ultime misure sono scattate nei confronti della Ge.ri. Gestione rischi S.r.l. e della Elliot S.r.l. L’Antitrust è dovuta intervenire a tutela dei consumatori, bersagliati da solleciti di pagamento fatti in modo aggressivo e soprattutto relativi a presunti crediti, infondati o prescritti. Il Garante ha quindi disposto per le due società la sospensione da parte di ogni attività diretta al recupero crediti.
“La misura è stata adottata per impedire da subito, in attesa della conclusione dell’istruttoria, effetti negativi per i cittadini”, spiega l’Antitrust, che si è mossa su numerose segnalazioni arrivate da cittadini, dal Gruppo antitrust del Nucleo tutela mercati della Guardia di Finanza e dalle associazione dei consumatori. Secondo tali segnalazioni “la Ge.ri.”, in particolare nei primi mesi del 2014, avrebbe sollecitato via posta, con mail, telefonate e sms, il pagamento – su incarico di diversi committenti – di presunti crediti, non dettagliati o infondati o prescritti, anche minacciando azioni legali. In alcune comunicazioni veniva addirittura preannunciata la visita di un funzionario a casa o sul posto di lavoro per ritentare la composizione bonaria del debito”. Lo stesso Garante ha aggiunto poi che parecchi consumatori, inoltre, sono stati invitati a contattare un numero a pagamento, per eventuali comunicazioni o per delle verifiche amministrative, con un costo della chiamata elevato ed eccessivo. La società, tuttavia, ha comunicato di aver attualmente disattivato la relativa numerazione.
Secondo quanto emerge dalle prime indagini sommarie il recupero di alcuni crediti sarebbe stato commissionato dalla Elliot S.r.l. La società ha acquistato, a marzo 2013, a prezzi irrisori rispetto all’importo nominale, la titolarità, di crediti vantati da altri professionisti. “Il provvedimento – dichiara infine l’Antitrust – rientra in un settore di particolare attualità, in relazione al quale l’Autorità ha già adottato numerosi provvedimenti, irrogando sanzioni per oltre 600 mila euro, in particolar modo nei confronti di società di recupero crediti responsabili di pratiche aggressive per l’inoltro di finte citazione in giudizio”.
Si tratta dell’ennesima vicenda di questo tipo. La speranza è che le società che mettono in atto queste pratiche scorrette prima o poi imparino la lezioni.