Renzi ha detto che il suo target è di ridurre sotto il 10% la disoccupazione privata e, ha aggiunto, che tenterà di fare conseguire al Paese un progresso del Pil dell’1% già quest’anno o al massimo nel 2015. Questo è un modo serio di comunicare ai cittadini sia gli obiettivi che le date per realizzarli.
Per nulla serio è il presidente della Regione siciliana – nella quale vi è una disoccupazione doppia alla media nazionale, soprattutto fra i giovani – che non si azzarda a comunicare all’opinione pubblica né a quanto intende ridurre la disoccupazione con la sua azione, né di quanto intende far crescere il Pil isolano e in quale tempo. Questo non è un modo di governare, ma solo di dare fiato alla bocca.
Neppure, il presidente della Regione, mette cenno al disboscamento del pubblico impiego, che alimenta indebitamente e inutilmente qualche centinaio di migliaia di siciliani privilegiati perché raccomandati, in quanto entrati nelle pubbliche amministrazioni senza concorso, cioè per chiamata diretta in base alle segnalazioni.
Questa affermazione è stata da noi riportata decine di volte, mai nessuno l’ha smentita, così la verità è emersa , forte e incontrovertibile.
Come si riduce il cuneo fiscale? Tagliando di alcuni punti le aliquote fiscali del 20, 23 e 27% e le aliquote previdenziali di tre punti. Ovviamente per fare le due manovre occorre tagliare 20 miliardi di spesa pubblica nel primo caso e mettere in cassa integrazione almeno un sesto dei pubblici dipendenti (a 800 euro al mese) di modo che l’onere per l’Inps possa diminuire.
Come si vede le soluzioni ci sono per mettere in moto il Paese. Ma non bastano. Occorre diminuire le imposte sull’energia e, dall’altra parte, promuovere fortemente le fonti rinnovabili, per renderla piu competitiva.
E serve, punto principale, azzerare la burocrazia, in modo da consentire che tutti i provvedimenti richiesti da cittadini e imprese s’intendano approvati, se no negati entro 30 giorni, dalla data dell’istanza, da formularsi esclusivamente per Pec (Posta elettronica certificata).
Renzi ha detto che il Mediterraneo deve diventare il cuore dell’Europa: obiettivo lontano. Ma anche su questo bisogna lavorare intensamente per raggiungerlo.