Palermo sprofonda, Ferrandelli accusa Orlando

Nel quadro di un ciclo recessivo, dal 2008 al 2012 la perdita di ricchezza netta a Palermo si è attestata intorno ai 13 punti percentuali. Inoltre, al 2012, il 25,8% delle famiglie palermitane (circa il doppio della media italiana) si trova in povertà relativa, rivelando una crescita di 1,7 punti percentuali rispetto al 2011.
 
Palermo, con 39 punti percentuali di debito familiare in più rispetto al valore medio nazionale, è la seconda provincia italiana per livello di gravità del fenomeno. A dirlo sono i dati dell’Osservatorio economico della provincia di Palermo realizzato dalla Camera di Commercio di Palermo in collaborazione con l’Istituto Tagliacarne di Roma e presentati oggi. Secondo il rapporto, "ciò ha generato costi sociali, ambientali e da congestionamento delle infrastrutture e dei servizi, e ha eroso le forze produttive del territorio in particolare nel settore industriale e dell’agricoltura di qualità".
 
 
"A distanza di due anni posso dire che Palermo è ostaggio di un’amministrazione che non si sta dimostrando all’altezza della situazione. Se ci fossero elezioni di metà mandato Orlando non avrebbe più la maggioranza né sarebbe sindaco di questa città. C’è uno scoramento diffuso tra i dirigenti, i funzionari e i dipendenti". Lo ha detto Fabrizio Ferrandelli, deputato regionale del Pd, commentando a margine i dati sull’economia provinciale di Palermo presentati oggi alla Camera di Commercio.
 
"Questa amministrazione porta avanti una politica schizofrenica – ha aggiunto Ferrandelli – a parole solidale con gli esercizi commerciali che chiudono, nei fatti, però, impone la chiusura di alcune attività per aver posizionato pedane per disabili o piante ornamentali. Sono convinto che questa amministrazione stia guardando all’oggi e non al domani, dato che ha tagliato i ponti sia con la Regione che con il Governo nazionale. Di questo Palermo ne sta risentendo. Orlando è isolato a livello politico regionale e nazionale, ma anche all’interno della città non è piu disponibile al dialogo come in campagna elettorale".
 
"C’è una città al collasso – ha proseguito i deputato regionale – e un’amministrazione senza visione, senza pensieri lunghi, senza idee, in totale continuità con il passato. Quando si perdono 13 punti di ricchezza, quando chiudono oltre 1700 imprese in un anno, quando una famiglia su quattro è povera, quando aumentano vertiginosamente furti e rapine rendendo la città insicura, la politica o ha la consapevolezza che non c’è più tempo da perdere, dimostrando di saper fare, o deve lasciare, abbandonare il campo per consentire a chi ha nuove idee di potersi occupare bene di Palermo".
 
Alla domanda se il primo cittadino dovrebbe dimettersi, Ferrandelli ha replicato: "Orlando dovrebbe riflettere sul perché ha voluto gestire una città senza progetto e visione a lungo termine. Non vedo segnali di discontinuità, fossi al suo posto capirei che non è più possibile andare avanti così. Litiga con Crocetta per distrarre l’attenzione dal disastro della città. Con il premier Renzi, con cui sono in contatto, non ci sono accreditamenti né referenze particolari".