La questione è la seguente: chi percepisce un compenso nella pubblica amministrazione rende i servizi corrispondenti ai cittadini oppure no? Se non si va a misurare tale rendimento, dirigente per dirigente e dipendente per dipendente, si può tranquillamente affermare che i soldi pagati dai contribuenti a codesti dirigenti e dipendenti sono in parte non dovuti.
Infatti, l’onere della prova che tutti costoro rendono per quanto percepiscono è a carico degli stessi. Sono loro che devono dimostrare di avere meritato lo stipendio e di non averlo rubato. Sono loro che devono dare conto ai cittadini di quello che fanno, bene o male.
Sono loro che hanno il dovere etico e contrattuale di fare quello per cui sono stati assunti.
è proprio la mancanza di corrispondenza fra lavoro, tanto per passare il tempo, e lavoro efficiente che produca risultati, il grave vulnus delle pubbliche amministrazioni siciliane, regionale e comunali.
Gli assessori al ramo che si sono succeduti in questi decenni, hanno avuto, ed hanno, la gravissima responsabilità politica di non aver messo mano alla profonda riforma delle Pa, ribaltando l’attuale lassismo con il principio di organizzazione ed efficienza.
Lo ripetiamo senza stancarci: i bravi e meritevoli debbono avere incarichi di responsabilità ed essere premiati; i disonesti e gli incapaci vanno cacciati. Se non si separano con chiarezza i primi dai secondi, continua a vincere la perniciosa situazione secondo la quale dirigenti e dipendenti sono tutti uguali. Non è vero. Anche in natura si forma la graduatoria fra i viventi, distinguendo chi vale da chi non vale.
Basta Scaldasedie, scrivevamo. Basta nullafacenti. Presidente e sindaci, mettete tutti costoro in cassa integrazione a 800 euro al mese. Si risparmieranno preziose risorse da destinare ad attività produttive, ricchezza e occupazione e si darà l’esempio di un nuovo modo di amministrare la cosa pubblica siciliana basata sui valori. Non più sullo schifoso clientelismo che ha rovinato l’economia e la società siciliana.
Presidente e sindaci, abbiate il pudore della concretezza e del servizio, dimostrate di essere all’altezza dei suffragi dei cittadini che vi hanno eletto, siate consapevoli della grande responsabilità: rimettere la Sicilia sul binario della sviluppo e dell’occupazione vera.