Trapani – Vincoli sul 40% del territorio, adesso il Prg diventa un caso

TRAPANI – Altro che respiro all’economia locale. Altro che spinta al settore edile in gravissima difficoltà. Il Piano regolatore generale che presto verrà adottato al Comune di Trapani non fa altro che far preoccupare ancora di più le imprese del settore delle costruzioni. Infatti, lo strumento urbanistico che si appresta a essere approvato potrebbe ingessare gran parte del territorio.
Da un esame delle carte viene fuori che l’area sottoposta a vincolo del centro storico rappresenta quasi il 40 per cento dell’intero territorio trapanese. In pratica, una mazzata per l’edilizia locale che magari già stava pensando a un futuro migliore nel capoluogo. L’allarme è stato lanciato in consiglio comunale dal gruppo dei I Riformisti, composto da Ninni Passalacqua, Giuseppe Pellegrino e Nicolò De Caro, i quali hanno evidenziato proprio come le zone A, per l’appunto le aree considerate centro storico, risultino essere sovradimensionate rispetto alla conformazione reale del territorio.
A oggi, le speranze di un possibile dietrofront non appaiono moltissime: il Piano regolatore è all’esame del Cru, il Comitato regionale dell’urbanistica e quindi si è agli sgoccioli per la definitiva adozione. I consiglieri comunali hanno fatto presente che ci sarebbero stati dei vizi di forma proprio nell’atto di presentazione e stesura del Prg: “Dall’esame del voto del Cru del marzo del 1999 – dicono i consiglieri – nonché da quanto espresso nella circolare numero 3 del 2000 dell’Arta sulle modalità di delimitazione delle zone A, sembra che le norme vigenti non siano state rispettate dal progettista e in questo modo sarebbe stato determinato l’ampliamento delle zone A nell’intero territorio comunale del 560 per cento”.
Una proporzione enorme che quindi rischia di ingessare un intero territorio che sarebbe vincolato perennemente. I Riformisti, in sostanza, hanno sollecitato il sindaco Girolamo Fazio a intervenire presso il Cru per evitare che si possa dar vita a questo strumento urbanistico e apportare così le dovute correzioni.
“Farò il possibile – ha tenuto a sottolineare il primo cittadino intervenendo in Consiglio comunale – perché concordo con questa valutazione dell’eccessivo sovradimensionamento della zona A. Dico pure che questo Piano non mi appartiene e che ho soltanto lavorato per dare comunque uno strumento di pianificazione a questa città”.