È aumentata la sanzione per i dirigenti che non ottemperano all’obbligo di trasparenza.
È previsto che Stato, Regioni e Comuni debbano diminuire le loro spese annuali di 700 milioni cadauno, comprese le Regioni e le Province autonome. I contratti vigenti con le Pa devono ridurre i propri importi del 5% per tutta la durata residua ovvero le amministrazioni hanno la facoltà di recedere senza penalità.
L’Autorità per la vigilanza dei contratti pubblici (Avcp), tiene l’anagrafe unica delle stazioni appaltanti. Nel suo ambito è istituito l’elenco dei soggetti aggregatori tra cui Consip e una centrale di committenza per ciascuna regione (art. 9), in modo che nessuna Pa possa acquistare alcun bene o servizio a un prezzo superiore a quello minimo indicato. Si tratta di un tetto agli abusi e alla corruzione, perché sino ad oggi le Pa non avevano vincoli in questo senso.
Art. 10: l’Autorità indicata prima ha la facoltà di utilizzare la GdF e tutte le altre pubbliche amministrazioni di controllo per ottenere il rispetto di quanto prescrive l’articolo 9.
Interessante è il titolo del capo II: Amministrazione sobria. L’art. 13 prevede che da oggi il limite massimo retributivo riferito al primo presidente della Corte di Cassazione è fissato in euro 240.000 euro annui lordi.
Fatta questa breve descrizione di una parte del Dl citato (ci riserviamo di ritornare sull’altra parte), facciamo alcune considerazioni.
Oggi è la festa del lavoro, non del posto di lavoro. Vanno festeggiati insieme ai dipendenti anche i lavoratori autonomi, fra cui piccoli imprenditori, piccoli agricoltori, artigiani ed altri.
Il presidente della Regione commette un reato etico quando cerca le risorse per pagare 30.000 inutili stipendi a forestali, precari, dipendenti del 118 ed altri, privilegiati perché raccomandati. Crocetta dimentica i 368.000 disoccupati. Se vuole pagare i 30.000 stipendi come beneficenza, non si vede perché non debba pagare 368.00 assegni di beneficenza ai disoccupati, che non sono siciliani di serie B.
Per quanto riguarda la Pa regionale, Crocetta prenda al volo l’indicazione di Davide Faraone, braccio destro di Renzi, e fissi per decreto il limite massimo di retribuzione dei dirigenti generali, premi compresi, in 150.000 euro (sono sempre strapagati) e tagli del 50% gli stipendi ai dirigenti di seconda e terza fascia. Lo stesso faccia Ardizzone all’Ars.
Il tempo della palude è finito, ora bisogna agire con sobrietà. Appunto!