Non basta, chiediamo che egli proceda con rigore a tagliare un miliardo sui contratti di dirigenti, dipendenti e pensionati regionali riportandoli ai contratti vigenti nella regione più virtuosa d’Italia. Crocetta ha la possibilità di tagliare ancora un miliardo dalla spesa corrente degli assessorati, che ammonta a oltre tre miliardi.
Con le risorse ricavate dai tagli prima indicati (ma se ne possono fare tanti altri attaccando senza pietà le sacche di inefficienza e clientelismo) cui si aggiunga la liquidazione di tutte le partecipate regionali, si possono finanziare i fondi europei bloccati per mancanza di risorse. A cominciare dal piano per la ristrutturazione antisismica degli immobili, a quello per facilitare la linea del legno (coltura degli alberi con industria per tavolame, biomasse e cellulosa), al piano per la zootecnia, a quello per l’energia, al piano per le opere antidissesto idrogeologico del territorio e così via. I piani indicati possono attivare oltre centomila posti di lavoro.
Vi è un altro obiettivo che il presidente dovrebbe perseguire: quello di diminuire le addizionali Irap, Ires e Irpef in atto al massimo. Tali imposte asfissiano le imprese e affamano i siciliani.
Come si evince da quanto scriviamo, è arrivata la resa dei conti. Non conosciamo il nuovo assessore all’Economia, Roberto Agnello, e lo attendiamo per il rituale forum a breve. Gli consigliamo di leggere gli elenchi di disastri, Piani aziendali e Investimenti che pubblichiamo da tempo immemorabile. Ne tenga conto, se crede, perché costituiscono un viatico per una Regione che non vuole essere più madre dei privilegiati e matrigna dei siciliani, ma che vuole ritornare ad essere la nobile istituzione nata nel 1947.
Basta con la Regione dei privilegiati che ha affamato i siciliani, occorre che essa ritorni al buon senso e usi la diligenza del pater familias, in modo da premiare i meritevoli ed emarginare i parassiti.
Questa è la sintesi della nostra Campagna etica 2014, cui abbiamo chiamato a raccolta tutta la Classe dirigente siciliana, il mondo delle istituzioni, il mondo del lavoro e quello delle professioni.
Le persone per bene sono invitate ad esprimersi ed agire con chiarezza e determinazione nell’interesse della Sicilia e dei siciliani. Oppure non sono persone per bene.