Catania – Lo sviluppo va progettato: ecco dieci Piani per la città

CATANIA – Fronteggiare le molteplici emergenze di una città complessa come Catania è una necessità per l’amministrazione guidata dal sindaco Enzo Bianco. Al contempo, però, riteniamo si debba definire una pianificazione di medio-lungo termine per la città, prevedendone la crescita in un arco temporale di cinque o dieci anni. Come fare? Abbiamo tracciato alcune linee-guida, che contengono obiettivi, progetti e iniziative concrete, ovvero i “Dieci Piani per la città”.

Lo sviluppo economico deve puntare all’aumento del Prodotto interno lordo della città e alla crescita conseguente dell’occupazione. Per fare questo serve un piano aziendale che guidi la macchina amministrativa, affinché fornisca i migliori servizi per i cittadini e le imprese, anche attraverso la digitalizzazione di tutti i procedimenti. Una trasparenza vera e sostanziale deve poi accompagnare ogni aspetto dell’attività amministrativa.

Un ulteriore Piano deve puntare a mettere in equilibrio i conti comunali, azzerando l’esposizione debitoria, evitando nuovi debiti fuori bilancio, attingendo risorse dal recupero di morosità ed evasione dei tributi locali e con la definizione delle migliaia di pratiche di sanatoria.
Il controllo del territorio attraverso un migliore impiego di vigili urbani e tecnologie e le scelte controcorrente in tema di rifiuti (impianto industriale) devono stare al centro di altri Piani di azione, così come l’attrazione dei flussi turistici del ramo business (turismo congressuale) con l’impiego intelligente delle Ciminiere e dell’ex Palazzo delle Poste per creare in project financing un Polo di accoglienza operativo tutto l’anno.

Forniamo intanto questi argomenti (altri potrebbero arrivare dopo) al sindaco, a sostegno della sua azione e nell’interesse di tutta la città.

 
DIECI PIANI PER CATANIA
 
1. Piano di sviluppo per la crescita di Pil e Occupazione nei cinque anni di sindacatura.
2. Piano di riequilibrio dei conti dell’Amministrazione, anche mediante la revisione della spesa, la maggiore efficienza dei servizi, la definizione degli obiettivi ai dirigenti, pagati in base ai risultati.
3. Piano aziendale e conseguente fabbisogno di dirigenti e di dipendenti, per quantità e tipologia professionale in base ai servizi. Mobilità interna anche con le partecipate
4. Piano del verde anche mediante impianto di almeno mille alberi richiesti ai cittadini
5. Piano per l’attrazione di turisti e ramo affari mediante l’organizzazione di eventi da effettuare anche nel polo delle Ciminiere cui affiancare, eventualmente, l’ex Palazzo delle Poste da trasformare in albergo, cedendolo con asta internazionale
6. Piano industriale per la produzione di energia mediante Rsu – Rifiuti solidi urbani (waste to Energy)
7. Piano per la digitalizzazione di tutti i servizi ai cittadini con accesso diretto mediante il Pin personale
8. Piano per la trasparenza con l’indicazione delle retribuzioni di dirigenti e dipendenti (senza nomi)
9. Piano per il controllo del territorio mediante telecamere, centro di controllo vigili urbani, semafori intelligenti, pronto intervento
10. Piano per il contrasto della morosità e dell’evasione con una task-force collegata con tutte le banche dati