Trapani – Asp ai raggi X: il commissario Fabrizio De Nicola risponde

TRAPANI – L’Azienda sanitaria provinciale, così come le altre della Sicilia, combatte da tempo con la necessità di garantire servizi efficienti all’utenza e contenere i costi del settore. Tra le difficoltà finite di recente sotto la lente d’ingrandimento ci sono quelle legate alle prestazioni di radio diagnostica.
 
Nel 2013 l’Asp trapanese ha fatto registrare l’80,38% di prestazioni diagnostiche nelle cliniche private contro il 19,62% dei centri pubblici. Il privato, in pratica, occupa l’80% del mercato: 111 mila prestazioni, per un valore di 6,2 milioni di euro, contro 29 mila prestazioni da 1,5 milioni delle strutture pubbliche. I numeri sono stati snocciolati, alcuni giorni fa, dal sindacato dei radiologi.
“A fronte della minore dotazione radiologica – replica al QdS il riconfermato commissario straordinario Fabrizio De Nicola – tra tutte le Aziende del Sud, la nostra ha solo una quindicina di apparecchiature per la radiodiagnostica, a fronte di altre aziende che hanno 50-60 macchinari”.
Spulciando il sito web dell’Asp di Trapani emergono altre criticità: una lista di debiti, dal 2002 a oggi, da 8 milioni 570 mila 789, 81 euro; il piano dei pagamenti assente sul sito internet e la cui pubblicazione è obbligatoria per legge (art. 6 c. 3 del Dl 35/2013); sforamento dei termini di legge che prevedono il pagamento entro 60 giorni dei fornitori (dal 1° gennaio 2013 la sanità pubblica, deve pagare i propri fornitori, su tutte le nuove transazioni commerciali, entro 60 giorni, come impone l’Ue – direttiva 2011/7 – e il Dlgs 192/2012). E su ognuna di tali difficoltà De Nicola ha dato le sue risposte.
 
“L’Asp di Trapani – spiega – ha comunque tempi di pagamento medi inferiori a quelli nazionali. Io pago in 20, 30 e 60 giorni: ho avuto i complimenti per iscritto da associazioni a livello nazionale, voi dite solo le cose negative, mai quelle positive. Abbiamo pagamenti medi a 67 giorni”.
Il sito web dell’Asp, aggiornato ai dati 2013, dimostra come l’anno scorso i tempi medi per i pagamenti sono scesi a 76,54 giorni (contro i 109 del 2012; 122 del 2011 e 111 del 2010). “Sono debiti – continua De Nicola – che in ogni caso provvediamo a saldare nei giorni indicati. È normale che ci siano dei debiti. Il problema è in quali tempi si pagano, non l’importo degli arretrati. I tempi del cash flow sono importanti, non un valore che non significa nulla”.
Intanto, nell’attesa di vedere comunque sul sito un piano dei pagamenti di cui ancora non c’è traccia, De Nicola sottolinea come “da cinque anni” non abbia ricevuto “mai un decreto ingiuntivo”.
Altro argomento molto sentito, la qualità dei servizi percepita dall’utenza. “I tempi medi di attesa per le prestazioni fissati dal ministero – spiega De Nicola – non devono superare del 10% quelli della media nazionale. La nostra azienda nel 2013 è al 5%, rispetto al tetto massimo del 10%. Siamo stati azienda pilota per i Cup (Centri unici di prenotazione), la messa in rete degli specialisti ambulatoriali e tante altre cose”.
A proposito di Cup, quello mazarese in via Castelvetrano evidenzia alcune criticità anche per gli spazi angusti in cui opera: “Non c’è dubbio – conferma il commissario straordinario – stiamo lavorando su dei beni, che stiamo tentando di acquisire, nei limiti delle risorse che abbiamo, per potere avere una situazione logistica migliore”.
Infine una battuta sul consuntivo 2013, atteso proprio nei prossimi giorni in quanto “spostato al 15 maggio per tutte le Asp”.