Essere contenti fa bene alla salute. A che serve angustiarsi quando le cose vanno male? A che serve deprimersi quando ci colpisce una malattia, più o meno grave? Se abbiamo la consapevolezza che le grandi cose vanno come debbono andare, mentre noi possiamo intervenire a modificarne il corso in rapporto alle nostre modeste dimensioni, non ci deprimiamo, pur facendo tutto il possibile per uscire dalle secche.
Mio padre mi ha insegnato che per essere liberi basta accontentarsi, mangiando pane e cipolla. Cioè condurre una vita sobria, semplice, nella quale i bisogni sono ridotti all’osso. Meno bisogni si hanno e più liberi si è. Se si riesce a non essere contagiati dalla bulimia dilagante di cose materiali e ci si ciba di cose culturali, non solo la nostra libertà aumenta, ma si allarga dentro di noi una sorta di serenità che ci consente di vivere meglio.
Fra l’altro, se siamo sereni – non come scrisse Renzi a Letta, Stai sereno (e poi gli prese il posto) – produciamo serotonina, quell’ormone che ci fa vedere la vita rosa. Non è solo un fatto psicologico, ma anche chimico. Noi stessi possiamo produrre col nostro meraviglioso laboratorio chimico corporale sostanze tossiche o sostanze benefiche.
Chiedere competizione sulle soluzioni rispetto ai problemi è un modo per indurre tutti a sforzarsi per trovare proposte che risolvano le questioni. Proposte serie e vere, che si possano trasformare in progetti e in conseguenti realizzazioni. Quando c’è l’onestà di fare proposte serie, prima o dopo i problemi si risolvono.
Mal nati sono invece coloro che fingono di proporre, mentendo, per trarre vantaggio personale rispetto a questioni di interesse generale che riguardano i tanti. L’interesse di molti deve sempre prevalere su quello dei singoli. Chi non vivesse in questo solco non avrebbe la coscienza a posto e non potrebbe pensare, quando arriva l’ultimo giorno dell’esistenza terrena, ad un rendiconto positivo consistente nell’avere speso bene la propria vita.
È proprio questa la chiave che induce alla serenità interiore. Capire che, come dicono i francesi: tout passe, tout casse, tout lasse. Quando si diventa Spirito non si ha più bisogno delle cose fisiche perchè, come energia, si è presenti ovunque ed in chiunque, senza tempo e senza spazio.