Questo comportamento del Governo italiano è ovviamente di tipo umanitario, ma l’ondata che si è riversata sulle nostre isole e coste meridionali, di oltre 30 mila da gennaio ad aprile, non solo non si ferma, ma aumenterà, per cui rischiamo a fine anno di avere importato 200 mila migranti. L’onda non può che ingrossarsi, dal momento che basta far partire i barconi con un’autonomia di 30 o 40 miglia, al resto ci penseranno le navi italiane.
In Spagna, hanno messo le saracinesche sulle coste. Gli immigrati non entrano. E non entrano neanche in Francia. In tutto il Mediterraneo non ci sono navi francesi e spagnole che stanno facendo la spola come quelle italiane. Il commissario uscente europeo per gli Affari interni, Cecilia Malmström, ha detto che il problema esiste. Ma non muove un dito per trovare la soluzione e sollevare l’Italia da questo impatto enorme, che però ha risvolti economici positivi al di là dell’aspetto umanitario.
Tuttavia non si può far finta di niente, perché bisogna contemperare la disperazione di tante persone umane che fuggono da tirannie, malattie, fame e sperano in un domani migliore. D’altra parte, bisogna trovare una soluzione stabile.
A suo tempo il Governo Berlusconi aveva fornito anche delle motovedette all’esercito libico, che sono rimaste là, inutilizzate o non utilizzate per il controllo dei luoghi di partenza.
Occorre rendere operativi gli accordi con tutti questi Paesi ed eventualmente istituire uffici colà, atti a identificare coloro che vogliono venire in Europa, ma con un filtro che consenta di limitarne il numero e di preparare i nostro porti, ripetiamo, compresi quelli del Nord, a ricevere un flusso ordinato di persone.
Nelle grandi Comunità internazionali i diritti vanno sempre contemperati, gli uni con gli altri. e confrontati con i doveri.
Ricevere tanti poveretti è un dovere umanitario, secondo l’insegnamento di Francesco, che divideva il suo pane con i poveri. Tuttavia, vi sono regole di convivenza che debbono consentire a queste persone di entrare in un ambiente nuovo ed estraneo e a chi li riceve di poterli ospitare senza stravolgere le regole della convivenza.
Per salvare gli immigrati, dunque, occorre impedirgli di partire, in modo pericolosissimo, disordinato e caotico. Questa è vera azione umanitaria.