Poi c’è il capitolo relativo alla razionalizzazione degli immobili detenuti dagli enti pubblici, che vanno utilizzati non prendendone altri in affitto come accade a Roma, ma anche in tante altre città, e venduti, eventualmente, col cambio di destinazione, come si potrebbe fare con le caserme, molte delle quali ubicate nei centri delle città.
L’articolo 25 anticipa l’obbligo della fattura elettronica alle pubbliche amministrazioni al 31 marzo 2015 mentre resta vigente quello del 6 giugno 2014 per tutte le amministrazioni statali.
La fatturazione elettronica comporta due vantaggi: a) l’effettiva tracciabilità dei pagamenti da parte delle Pa, con il controllo dei tempi previsti dalla direttiva Ue 7/11 e dalla legge di recepimento (n. 192 del 2012) fin dal primo gennaio 2013, in 30 giorni, eccezionalmente in 60;
b) la fatturazione elettronica e la sua tracciabilità combatte efficacemente la corruzione anche se non la debella del tutto.
L’abrogazione dell’obbligo di pubblicazione di avvisi legali e bandi, di cui all’articolo 26, sono stati un abbaglio che qualcuno ha fatto prendere a Renzi. Ne abbiamo più volte parlato e non ci ritorniamo.
All’art. 27 il decreto impone l’obbligo del monitoraggio di tutti i debiti delle Pa e della loro estinzione entro l’anno.
Diventa obbligatoria la tenuta del Registro unico delle fatture delle Pa nelle quali esse vengono annotate (art. 42). è vietata la possibilità di ricorrere a registri di settore o di riparto. Alla scadenza le fatture devono essere pagate. In caso di ritardo sono previste sanzioni disciplinari a carico dei dirigenti, oltre agli interessi automatici dell’8,25 per cento.
Infine l’art. 46 prevede che le Regioni a statuto speciale debbano contribuire al taglio della spesa con importi variabili: per la Sicilia si tratta di 222 milioni per l’anno in corso. Ulteriore contributo per la riduzione delle spese è a carico di Province e Comuni.
Il Dl 66/14 è in discussione alla commissione del Senato che dovrebbe intensificarne la portata piuttosto che annacquarla. Tutto dipenderà dalla resistenza del governo agli interessi privati che allignano in Senato e alla Camera.