Palermo – Dopo mesi di agonia è arrivato l’inevitabile dissesto finanziario a Bagheria

BAGHERIA (PA) – A pochi giorni dalla chiamata alle urne del 25 maggio, le amministrative a Bagheria sembrano già avere un vincitore: il dissesto finanziario, dichiarato ufficialmente con apposita delibera – la numero 4 del 19 maggio 2014 – diramata dal commissario straordinario, il vice prefetto Michela La Iacona.
Una fine purtroppo assai scontata, date le condizioni ormai deteriorate irrimediabilmente delle casse dell’Ente e che va a intersecarsi con la consultazione elettorale, dato lo spazio di manovra assai limitato che avranno a disposizione i futuri amministratori del Comune, i quali dovranno stilare nel corso dei prossimi cinque anni un piano di assoluta austerity che prevede innanzitutto l’innalzamento delle aliquote comunali, i tagli al personale e agli stipendi dei dipendenti e ai servizi.
Con l’ufficializzazione del default ha preso il via anche il rimpallo di responsabilità fra i vari esponenti politici, impegnati in gran massa a farsi rieleggere, perché, ricordiamolo, ben 19 consiglieri su 30 della passata consiliatura figurano fra i candidati a un posto nel Consesso cittadino e altri due sono fra gli aspiranti alla poltrona di sindaco (in pratica il Consiglio potrebbe essere uguale per il 70 a quello appena uscito di scena).
Il primo ad anticipare la notizia del dissesto è stato Gino Di Stefano, consigliere uscente e candidato sindaco per le liste “L’Aquilone” e “Insieme”: “Oggi – ha detto – ci ritroviamo un pesantissimo fardello, ma non vogliamo arrenderci. Dobbiamo lottare per risollevarci”.
A seguire ci sono state le reazioni degli altri candidati, a partire da Daniele Vella (Pd e “#saràmigliore”) che ha diramato una nota congiunta con il segretario cittadino dei democratici, Orazio Amenta. “La dichiarazione di dissesto – si legge nel documento – imporrà alla futura amministrazione scelte tanto più coraggiose quanto più grave sarà la condizione della città”.
Anche il candidato del M5s, Patrizio Cinque, ha detto la sua: “Adesso – ha scritto sul suo profilo Facebook – chi ha sbagliato pagherà. Prima di fare pagare i bagheresi dovranno pagare loro".
Commenti anche da parte del candidato del centrodestra (FI, Ncd-Udc e FdI-An) Nino Costa – il quale ha sottolineato come “il fallimento del Comune segna una serie di effetti a catena e il fallimento dell’intera classe politica che ha amministrato in questi anni” – e da Atanasio Matera della lista “Insieme per Bagheria”, che si è limitato a sottolineare come il commissario abbia “assolto un suo dovere”.

I numeri. Debiti fuori bilancio per 43 mln €
BAGHERIA (PA) – Difficoltà a pagare gli stipendi, debiti pregressi per oltre 3,6 mln di euro, debiti fuori bilancio per un totale che oltrepassa i 43 mln, e ancora debiti milionari presso il famigerato consorzio Coinres, costante e strutturale ricorso all’anticipazione di cassa da parte della Tesoreria di cui risultano, al 31 dicembre 2013, 1,3 mln non rimborsati, e procedure di pignoramento al Comune per un totale di poco più di 1 mln. Queste le principali motivazioni che hanno spinto il commissario Michela La Iacono ha dichiarare inevitabilmente il dissesto finanziario per il Comune di Bagheria, con una delibera firmata anche dal dirigente del Settore finanziario Vincenzo Guttuso e stante la relazione sulle condizioni disastrate delle casse dell’Ente a cura dei Revisori dei conti.
Adesso sarà la sezione di controllo della Corte dei Conti ad accertare le responsabilità degli amministratori, i quali rischiano, oltre all’incandidabilità, pesantissime richieste di risarcimento.