La reazione a questo stato di cose è stata quella di creare le quote rosa e forme di assistenzialismo per i giovani. Sbagliati entrambi. Se fosse accettato questo meccanismo, al di là della demagogia che lo sostiene, si ribalterebbe la situazione, emarginando gli uomini e gli anziani, senza cambiare lo squilibrio.
La verità è un’altra: visto che secondo la costituzione (art.3) tutti i cittadini sono uguali, prescindendo dal sesso, dall’età, dalla razza, dal colore della pelle e da ogni altro elemento discriminatorio, qual è il presupposto che deve fare posizionare in una graduatoria cittadini piuttosto che altri? Semplice ed evidente: il merito.
Non importa che i cittadini siano donne, uomini, giovani o anziani, importa che siano bravi. E la bravura non è una qualità nascosta, bensì emerge e deve essere riconosciuta dagli altri, per quello che si fa bene o per quello che non si fa.
Non ci vuole molto a capire questo elementare criterio. Solo che la persona umana (non importa che sia donna, uomo, giovane o anziano) ha una componente di egoismo e persino di malvagità che impedisce di agire in base a un altro valore: l’equità.
La Mercedes tedesca ha richiamato i pensionati che avevano competenze perché non riuscivano a trovarle in tanti giovani. Eppure, in Germania, c’è un discreto tasso di meritocrazia.
Anche in Italia vi sono tanti giovani pensionati in condizione di dare il loro apporto di know how, non solo nel settore privato ma anche in quello pubblico.
Proprio in quel versante sono assenti i valori richiamati di merito, equità e responsabilità, ed è proprio per questa assenza che la pubblica amministrazione, statale, regionale e locale è allo sfascio, pur essendovi al suo interno, dirigenti valorosi e dipendenti bravi e onesti.
Ma, chi si ricorda la legge di Thomas Gresham (1519 – 1579), la moneta cattiva scaccia quella buona, sa che quando un sistema è bacato, con i vertici occupati dai peggiori cittadini (non importa se uomuni, donne, giovani o anziani) tutto l’apparato ne risente negativamente. è, perciò necessario che la selezione faccia emergere quelli bravi, autenticamente bravi.