Energia e Rsu, stop a 500 mln l’anno

PALERMO – Nella Sicilia dei ritardi non c’è più spazio per la meraviglia: due governi regionali e cinque assessori al ramo non hanno saputo accompagnare fino al traguardo due strumenti decisivi come il Piano Rifiuti e il Piano Energia. Per non parlare della situazione del Piano cave, del Piano dell’aria e del Piano amianto che ha dovuto attendere due decenni per vedere un primo approccio alla tematica. Non si tratta soltanto di nomi su carta, ma di reali necessità che potrebbero servire alla Regione per investire finalmente nel settore della valorizzazione energetica del rifiuto, nella filiera dell’agroenergia, nelle attività estrattive e per procedere alle bonifiche dei luoghi contaminati. Questi buchi nella gestione e valorizzazione dei beni siciliani costano in termini di mancati incassi per le casse regionali e di contrazione del giro d’affari.