Catania – Alberi donati dai catanesi grazie a un “Piano verde”

CATANIA – Alcuni giorni fa, lungo le vie del quartiere di San Berillo, il Comune ha messo a dimora 18 alberi, donati da un’associazione antiracket della città nell’ambito di un progetto educativo per le scuole. L’ex zona a luci rosse si arricchisce così di un’altro piccolo contributo di bellezza e decoro: la natura che si spande nuovamente per le strade prendendo il posto del degrado e colorando il cemento e l’asfalto.

L’episodio non dovrebbe restare isolato, anzi dopo questo ottimo esempio di riqualificazione green, l’amministrazione comunale guidata dall’operoso sindaco Enzo Bianco dovrebbe proseguire invitando i cittadini a donare nuovi alberi. Donare, esattamente. Con una programmazione preliminare, naturalmente, ovvero un “Piano verde” per la città che individui le zone e le microzone dove serve maggiore quantità di verde pubblico (non ci vorrà molta fantasia né troppe ricerche) e con un appello chiaro, semplice, ben pubblicizzato, capillare, ai catanesi: comprate un albero e donatelo al Comune. Noi lo pianteremo in questa aiuola, in questo spiazzo, marciapiede, isola pedonale, parco, slargo, via o viuzza. Oggi in questo quartiere, domani in quell’altro, oggi in centro, domani in periferia, ovunque ci siano spazi vuoti e cittadini disponibili.
Un accordo siglato con i vivai che vorranno aderire potrebbe agevolare l’iniziativa, per far sì che le piante “da donare alla città” – appartenenti a specie selezionate per l’occasione e compatibili con l’ecosistema urbano – abbiano un prezzo calmierato e unificato, a beneficio di tutti i cittadini, a scanso di equivoci e furbetti, a vantaggio – perché no, in fondo! – anche di questa piccola porzione di economia cittadina rappresentata appunto dai florovivaisti.

Quanto costerebbe ai cittadini? Orientativamente, 60 euro ad albero. Questo è il prezzo di una pianta alta tre metri, che poi nel tempo crescerà. Al cittadino scegliere quanti alberi donare, mentre ciascun albero potrebbe essere munito di un cartellino che identifichi il cittadino donatore (o la scuola, l’associazione, la parrocchia, il comitato civico e altri gruppi locali come gli esercenti, le aziende, i professionisti), un segno di riconoscimento minimo, dovuto e rappresentativo di quel contributo verso l’ambiente che ciascun appartenente alla Comunità dovrebbe dare.

In questo senso, la Fondazione “Etica & Valori Marilù Tregua” offre sin da adesso la disponibilità a comprare cento alberi da piantare in vari punti della città. Qualora il sindaco decidesse di lanciare l’iniziativa, può già contare su questa prima donazione. Alla quale, ci auguriamo, ne seguano molte altre.