L’Isola balla, le Istituzioni dormono

PALERMO – I terremoti non uccidono, perché a farlo sono gli edifici che collassano. Il messaggio di Gabrielli, capo della Protezione civile nazionale in visita in Sicilia in occasione della campagna di prevenzione "Io non rischio", sembra il classico coltello nella piaga di un patrimonio edilizio siciliano sempre meno adatto a fronteggiare l’eventualità di un sisma. Lo dicono i dati dell’Istat sull’età media delle nostre costruzioni e l’assenza di un’adeguata opera di messa in sicurezza. Non ci sono soldi a sufficienza, perché i contributi statali sono veramente goccioline in una tempesta che richiede un investimento complessivo di oltre 9 miliardi di euro. E il rischio non riguarda soltanto le abitazioni private, ma anche gli edifici strategici, come scuole e ospedali, che in teoria dovrebbero rappresentare le fortezze inespugnabili in cui trovare riparo e assistenza in caso di eventi calamitosi.