Tutto ciò dimostra un senso generalizzato di quella irresponsabilità istituzionale, sia a livello regionale che locale, dietro la quale si nasconde una diffusa corruzione materiale e morale. Nessuno (o quasi) ha mantenuto fede all’impegno del programma politico, nessuno (o quasi) ha posto il cittadino in cima alla propria azione, nessuno (o quasi) ha anteposto l’interesse generale a quello personale.
Qui e ora, è indispensabile ribaltare quei comportamenti e devono procedere in questa direzione i responsabili delle istituzioni che sino ad oggi si sono comportati in modo opposto. Questa conversione a U è difficile perché chi è abituato ad affrontare nelle sedi istituzionali i clientes, di colpo non può sbattere loro la porta in faccia.
Eppure questa conversione ad U va fatta, sia perché non ci sono più risorse per alimentare il cancro del clientelismo e sia perché la nostra Isola deve aumentare il tasso di sviluppo economico e sociale per portare il Pil dagli attuali 80 mld di euro a 120, con ciò rientrando nella media nazionale.
In questo quadro, va sottolineata l’irresponsabilità dei diversi assessori e dirigenti regionali al Territorio, perché era loro compito vigilare con attenzione sui comportamenti dei 390 Comuni, evitando che il clientelismo locale raggiungesse gli attuali livelli.
Mentre gli assessori hanno avuto (e hanno) una responsabilità politica, i dirigenti hanno responsabilità personale che, se rilevata dalla Corte dei Conti, diventa anche responsabilità patrimoniale. Dove erano questi dirigenti generali, che hanno guadagnato oltre 200 mila euro lordi all’anno e quando sono andati in pensione hanno ricevuto oltre 400 mila euro di liquidazione, oltre a una ricca pensione?
Quando si gira per le coste isolane e si vedono costruzioni che deturpano l’ambiente il pensiero deve correre subito a loro che, non avendo vigilato, hanno ingannato i cittadini i quali sapevano che c’erano dei custodi. Ma custodi di tesoretti privati e non dell’interesse generale.
Basta con questo andazzo. Basta con questo sperpero di risorse pubbliche date a chi non le merita. Il governo Lombardo sta tentando di cambiare rotta, ma deve imprimere una rapidità del mutamento che ancora non ha.