Regione: non si toccano i soldi destinati al Ponte

PALERMO – “I soldi del Ponte di Messina non potranno essere spesi per Scaletta o Giampilieri, perché si tratta in massima parte di un progetto di finanza”. Ha dichiarato ieri Raffaele Lombardo, intervenendo a Rai News 24. “Il motivo per cui si fa il ponte – ha aggiunto il presidente della Regione, designato da Berlusconi “commissario per l’emergenza Messina” – è proprio quello che ci sono altre infrastrutture da realizzare. Con il ponte non potremo non avere l’Alta velocità e il completamento della Salerno-Reggio Calabria”. Lombardo ha poi detto che “il ponte non è una cattedrale nel deserto”.
“Ci sono 520 persone che hanno dovuto lasciare le loro abitazioni e per loro prevediamo che, con l’intervento della Regione e del governo, si possa avviare un’attività di costruzione di quartieri in cui queste comunità possano riformarsi”. Così  intanto il premier Silvio Berlusconi, conferma la volonta’ del Governo di procedere rapidamente alla ricostruzione dell’area devastata dal nubifragio nel Messinese. “L’esperienza dell’Aquila – ha aggiunto – è unica al mondo e ci dà la possibilità di prevedere che questi quartieri potranno essere realizzati in 4-5 mesi”, confermando le agevolazioni fiscali per cittadini colpiti dall’alluvione, con lo stop al pagamento di imposte, tasse e mutui.
Dall’opposizione tuona Francesco Rutelli: “La tragedia di Messina si doveva evitare. La colpa e’ della mancata vigilanza, di chi ha costruito illecitamente e di chi ha autorizzato quelle costruzioni” mentre sottolinea che la colpa è da condividere tra la Regione Siciliana e lo Stato che “sta tagliando molti fondi per la prevenzione”. Mentre l’attuale segretario del Partito democratico, Dario Franceschini, che si è recato ieri mattina a Messina, accompagnato dal segretario regionale del partito, Francantonio Genovese, ha preferito non rilasciare dichiarazioni ai mass media per non creare alcun intralcio alle operazioni di assistenza e di soccorso.
Secondo l’opinione pubblica, in base ad un sondaggio aperto da Sky,  all’origine del disastro di Messina ci sono prima di tutto le responsabilità degli amministratori locali.
Almeno così la pensa il 68% dei partecipanti , mentre per il 32% dei votanti, invece, vanno ai cittadini le principali colpe per il dissesto idrogeologico dell’area colpita dall’alluvione.
Il capogruppo del Pd all’Ars, Antonello Cracolici, chiede: “Il presidente della Regione riferisca in aula, già nella seduta di mercoledì, sulla situazione di Messina e illustri quali interventi intende mettere in campo a sostegno della popolazione”. Cracolici ha scritto una lettera al presidente della Regione Raffaele Lombardo e al presidente dell’Ars Francesco Cascio. La prossima seduta dell’Ars è in  programma dopodomani alle 10.