Conseguenza sarebbe che per tutti i reati i parlamentari dovrebbero essere regolarmente sottoposti a processo ed eventualmente incarcerati senza autorizzazione alcuna, come normali cittadini non dotati di privilegi abnormi.
La questione dell’immunità, inserita subdolamente non si sa da chi nel ddl costituzionale di riforma del Senato, è uno schiaffo nei confronti dei cittadini onesti che vedono un Parlamento che ha una forte rappresentanza di inquisiti, imputati e condannati, seppur in via non definitiva.
La legge Severino (Dlgs 235/12) è molto drastica nei confronti di consiglieri regionali e comunali che, se condannati in primo grado, decadono dal loro incarico, ma nulla dice riguardo ai parlamentari nazionali.
Comunque, l’immunità introdotta di soppiatto probabilmente cadrà, perché i cittadini hanno già espresso disprezzo per questi partiti e classe politica privilegiata ed egoista e, con l’occasione, dovrebbe anche cadere l’immunità dei deputati. Salvo, ripetiamo, per la tutela delle espressioni ideologiche e dei voti espressi.
In Sicilia, i cinque consiglieri-deputati del Megafono hanno cambiato denominazione e sono diventati “Territorio e socialisti”, abbandonando Rosario Crocetta, pur attestandogli ancora fiducia.
Il presidente della Regione, dopo i gravissimi flop di Cuffaro e di Lombardo, rischia ancora il ko, anche se sta tentando di coniugare il diavolo con l’acqua santa. Infatti, non può pensare di elargire stipendi a inutili dipendenti (inutili in quanto non servono ai servizi) e, d’altra parte, aprire i cantieri di opere pubbliche e infrastrutture.
Crocetta non ha più risorse finanziarie. Cosicchè deve fare una scelta: quella dell’assistenzialismo o quella dello sviluppo. La coraggiosa è quest’ultima, la prima è un modo per continuare l’agonia della Sicilia. Da un canto, vi sono sessantamila privilegiati perché raccomandati, cui deve dire di No senza esitazioni e, dall’altro, 360 mila disoccupati che aspettano il lavoro e non elargizioni benevole.
Su una cosa sosteniamo Crocetta: ai dipendenti Ars stessi stipendi e pensioni dei regionali. Non ceda su questo punto.