Gli incendi estivi non aspettano i tempi e gli annunci di Crocetta

PALERMO – Il fuoco estivo non rispetta i tempi pachidermici della politica e la stagione degli incendi, in concomitanza col clima di questi giorni, è arrivata. Nei giorni scorsi la Protezione civile nazionale aveva lanciato l’allarme: lo Stato ha ridotto il budget per la campagna antincendio e quindi meno aerei a disposizione per gestire i fuochi delle varie realtà territoriali che avrebbero dovuto organizzarsi in autonomia o in gemellaggio con le aree limitrofe. La Regione siciliana, accusata dal capo del dipartimento Gabrielli di non avere attivato le misure necessarie per dotarsi di velivoli in tempo sufficiente per cominciare in maniera adeguata la campagna antincendio, si è svegliata tardi dal letargo. Crocetta ha annunciato che venerdì saranno in funzione sette elicotteri per il servizio, e quindi non possiamo fare altro che sperare che il fuoco se ne stia buono per qualche giorno.
È un bollettino di guerra. La Sicilia registra i primi caldi di questa estate con un’ondata di incendi distribuita su tutto il territorio regionale. Nel nisseno un incendio ha aggredito decine di ettari di bosco in contrada Ficari a Mazzarino, in azione anche un Canadair. Nel palermitano diversi focolai sono divampati nella zona di Bonagia, in provincia di Trapani è stata distrutta un’officina meccanica e oltre cinquanta motorini, alcune barche e diverse auto. Nella zona etnea il vento forte e il caldo hanno alimentato diversi incendi sia nel capoluogo che in provincia, con numerose richieste di interventi alla sala operativa dei vigili del fuoco. La situazione più grave a Nicolosi, dove il corpo forestale e un mezzo aereo hanno lavorato per spegnare le fiamme divampate nella zona della pineta Monti Rossi. Le immagini dei roghi, che hanno inondato i social, sono state al centro di polemiche e proteste. Incendi si sono registrati anche a Belpasso e Adrano e nella zona ionica vicino all’Eremo di Sant’Anna. Nel centro due squadre di pompieri sono state al lavoro per domare più focolai accesi nel rione Canalicchio, vicino via Nuovalucello, dove bruciano cespugli e zone incolte attigui a abitazioni. Pompieri in azione anche nei rioni Zia Lisa e Librino. Rischi anche nelle isole minori: a Pantelleria un incendio ha aggredito monte Gibele. E i casi si moltiplicano a vista d’occhio. Diversi roghi sono divampati anche nel ragusano.
Il quadro sembra essere abbastanza chiaro: sindaci e cittadini hanno lamentato l’assenza di forze adeguate per poter gestire un fenomeno così vasto. Quest’anno ricordiamo che oltre al richiamo del capo della Protezione civile Gabrielli in merito all’assenza di una flotta antincendio regionale – al momento ci sarebbero soltanto 3 elicotteri dello Stato in azione in Sicilia, mentre i canadair fanno la spola da fuori l’Isola – c’è anche il battesimo del “fuoco” – è proprio il caso di dirlo – della riforma del sistema dei forestali, contenuto nella Finanziaria regionale (articolo 12 LR 5/2014), che prevede l’accorpamento degli operai antincendio e degli addetti alla manutenzione dei boschi. E per condire il tutto c’è stato anche il ritardo nell’inizio delle giornate lavorative per i forestali, che stanno prendendo servizio proprio in queste ore.
Per la Sicilia si tratta di resistere. Crocetta ha comunicato che da venerdì saranno in funzione sette elicotteri per il servizio antincendio. In settimana verrà convocata una Conferenza di servizi con i dirigenti della Forestale e della Protezione civile per esaminare le procedure. Sperando che il fuoco sia clemente.
Il clima non può essere una giustificazione. Lo sa benissimo il deputato Erasmo Palazzotto (Sel): “Palermo non brucia per lo scirocco, ma per l’incapacità di governare di Crocetta”. Poi la sferzata sul caso della flotta aerea. “Era ampiamente prevedibile che con l’arrivo della stagione estiva sarebbero riapparsi gli incendi – ha proseguito Palazzotto – ed è ridicolo che per intervenire sull’assenza di mezzi aerei antincendio in dotazione alla Regione siciliana si aspetti la denuncia della Protezione civile nazionale”.
 


Per la Coldiretti “decisivo l’abbandono delle campagne”
 
PALERMO – "Sono centinaia gli ettari distrutti dagli incendi in tutta la provincia di Palermo dove le fiamme hanno anche ucciso gli animali dell’Istituto zootecnico. Si tratta di un evento drammatico che pone in primo piano la sicurezza delle strutture pubbliche che pagano, evidentemente, la carenza di uomini e mezzi". Lo dice il presidente regionale della Coldiretti, Alessandro Chiarelli.
"Maggiore tutela, più controlli, più denunce – prosegue – sono indispensabili per evitare che si ripetano questi fenomeni. Provvedere al benessere animale è un obbligo di legge ed è uno dei requisiti fondamentali richiesti dall’Unione Europea". "Gli incendi – aggiunge il direttore regionale, Giuseppe Campione – sono la prova di quanto incida l’abbandono delle campagne. Riqualificare le aree interne significa affidare proprio agli agricoltori la tutela delle zone a rischio fuoco. Il pericolo di passare un’altra estate in fiamme, com’è successo negli ultimi anni, impone l’immediata attivazione di strumenti d’emergenza".