A pensarci bene, la squadra di brocchi, senza voglia, è lo specchio dell’Italia, nella quale corporazioni di privilegiati hanno continuato a dominare la Comunità, facendo impoverire 9 milioni di cittadini e portando sulla soglia di povertà altri 9 milioni di cittadini.
Dirigenti pubblici, burocrati di ogni genere e dipendenti che continuano a guadagnare regolarmente stipendi spropositati rispetto a quello che fanno o che non fanno, senza alcun riferimento ai risultati, ripetiamo, misurati dal merito.
Cosicché la Comunità nazionale continua a retrocedere e va verso il burrone della povertà e della stagninflazione, in un clima di irresponsabilità generale che difficilmente può essere ribaltato.
La regola dovrebbe essere che chi non vale va cacciato e, nei posti di responsabilità delle classi politica e burocratica, devono andare i capaci e gli onesti.
Il merito e la responsabilità sono i due valori che devono costituire i punti di riferimento per qualunque cittadino. Ma mentre nel settore privato, bene o male, essi sono presenti, in quello pubblico sono totalmente assenti. Per cui incapaci e disonesti restano al loro posto anche perché fanno comodo alla cricca e alle gerarchie, che ne hanno bisogno.
L’abbiamo definita Santa crisi, perché occorre ogni tanto una pestilenza o una malattia che costringa il corpo sano a reagire. C’eravamo troppo appiattiti sul non fare, che ha un costo rilevante. C’eravamo appiattiti sulle regole europee consistenti nel rimettere ordine nei conti.
Solo che Berlusconi non è mai riuscito in questo scopo, Monti c’è riuscito solo aumentando le imposte e tagliando le pensioni (ottima la riforma Fornero), il pesce lesso Enrico Letta è stato immobile per nove mesi.
Dalla sconfitta si può e si deve risorgere. Ma vanno cambiati i responsabili ed il metodo, vanno inseriti, ripetiamo, i valori di merito e responsabilità: in qualunque azione e in qualunque amministrazione pubblica.
Siccome il pesce si riconosce dalla testa se è fresco o stantio, sono i responsabili delle istituzioni a dover dare l’esempio. Ma non ci risulta che Grasso, Boldrini e lo stesso Napolitano abbiano dato l’esempio di sobrietà tagliando del 50% i loro privilegi. E neppure l’Ars ha intenzione di farlo, gravando vergognosamente sui siciliani poveri e meno poveri.