PALERMO – Si parla spesso di autonomia finanziaria, della necessità di rendere i Comuni autosufficienti, in grado di garantire i servizi essenziali con entrate proprie e senza dover contare sempre sui trasferimenti da Stato e Regione.
Se ne parla tanto, ma quando poi queste chiacchiere si dovrebbero tramutare in atti concreti, i risultati sono a dir poco disastrosi.
Un esempio arriva dalla Tasi, le cui aliquote dovevano essere approvate dai Comuni entro il 26 maggio scorso. In Sicilia è stato un flop, con appena 9 Enti su 390 capaci di dare il via libera e procedere alla riscossione entro i tempi stabiliti.
Così, a compensare penserà ancora una volta, con delle anticipazioni, il Governo centrale: per i Comuni l’ennesima occasione sprecata per iniziare a contare soltanto sulle proprie forze.