CATANIA – “Non è un paradosso che abbiamo un mercato interno unico per le merci, ma abbiamo 28 mercati digitali nazionali?” la domanda, di qualche tempo fa, è di Jose Barroso, presidente della Commissione europea.
Una risposta a questa domanda con annesse operatività per superare le “dogane tecnologiche” è presente sul sito europa.eu attraverso l’informativa sul pacchetto legislativo per un “continente connesso” (disponibile dall’11 settembre 2013).
Operatività che avranno ricadute benefiche per i consumatori europei dal primo luglio.
In attesa dell’abolizione completa dei costi del roaming in Ue, infatti, questi verranno ulteriormente abbattuti, arrivando al 55,5% in meno per il traffico dati. A inizio mese scatterà una nuova riduzione delle tariffe imposta dall’Ue, che prevede costi più che dimezzati per navigare su internet in un altro Paese europeo. Anche per chiamate e sms la sforbiciata sarà oltre il 20%. Dal 2007 tali costi si sono ridotti fino al 90%.
Il download di dati per un megabyte costerà 20 centesimi di euro, rispetto ai 45 centesimi attuali.
Telefonare all’estero avrà un prezzo ridotto del 21%: passerà dagli attuali 24 centesimi a 19 centesimi al minuto, mentre ricevere telefonate costerà 5 centesimi, rispetto ai 7 attuali.
Il Parlamento europeo ha approvato ad aprile 2014 la riforma delle Telecomunicazioni in Europa, che prevede entro dicembre 2015 la fine delle tariffe supplementari in roaming sui servizi telefonici mobili quando gli utenti viaggiano in un Paese Ue differente dal proprio. L’azzeramento del roaming significa l’abbattimento delle frontiere nell’Unione europea per chi telefonia e dati in mobilità. Ma l’iter della riforma non è concluso: ora la roadmap prevede il semaforo verde degli Stati membri.
“L’Europa ha disperatamente bisogno di attingere a nuove fonti di crescita e innovazione. Per essere competitivi, – si legge sul sito europa.eu – tutti i settori economici dipendono sempre più dall’efficacia della connettività e quindi occorre sfruttare la tecnologia digitale e le Tic (responsabili di metà della nostra crescita di produttività) a vantaggio del mercato unico, il fiore all’occhiello dell’Europa. Non possiamo più permetterci di rimanere isolati in 28 mercati nazionali distinti, altrimenti l’economia digitale non avrà le materie prime di cui necessita per prosperare: connettività e dimensioni di scala”. Si parte dal primo importante passo avanti di luglio; step by step il tanto atteso mercato digitale europeo sta prendendo forma.