Un’Europa che volesse avere un minimo di credibilità dovrebbe nominare un commissario all’emigrazione che gestirebbe il Frontex ovvero tutte le attività di accoglienza, finanziato interamente dalla stessa, indipendentemente da quali paesi se ne occupassero.
In atto è solo l’Italia che manda le proprie navi a raccogliere i disperati fino a trenta miglia dalle coste libiche, da cui ormai partono quasi tutti i barconi della morte, o vengono ammassati in modo disumano tutti coloro che sperano in una vita terrena migliore.
L’Unione europea dovrebbe fare accordi con la Libia per insediare su quelle coste centri di raccolta e di identificazione di coloro che vogliono venire qui, facendo precisare il paese di destinazione, dopo un preventivo controllo della salute, per evitare il gravissimo rischio di cui quasi nessuno parla, cioé epidemie di Tbc e Aids che stanno diffondendosi nel nostro paese ed in altri, ove arrivano i migranti ammalati.
In quest’operazione dovrebbero essere coinvolte le Marine di tutti i paesi europei che si affacciano nel Mediterraneo fatto salvo il rimborso delle spese sostenute dall’Ue. In atto non ci risulta che navi francesi e spagnole stiano traghettando migranti.
Ma se l’Unione non ci sente da quest’orecchio, il Governo italiano ha l’obbligo di procurarle dei bastoncini per liberare la loro tromba d’eustachio. Quale potrebbe essere l’espediente?
Man mano che i migranti sbarcano sulle coste italiane, non più limitate a quelle siciliane o meridionali; man mano, dunque, che i migranti fossero portati nei porti di Trieste, Venezia, Ancona, Genova, La Spezia ed altri, il loro trasferimento dovrebbe avvenire in tempo reale su tutte le frontiere dell’arco alpino, da quelle con Austria, Svizzera, Francia, in modo da agevolarli a superare le frontiere ed andare verso i paesi dove intendono andare.
Si capisce che quest’espediente non è ordinato, che potrebbe provocare problemi alle nostre popolazioni frontaliere, ma avrebbe il pregio di fare una pressione determinante sull’Unione europea e farla uscire da quel menefreghismo che ha caratterizzato la sua inattività in questi ultimi anni.
Quando il gioco si fa duro, bisogna essere duri. Se si è pappe molli si diventa succubi dei prepotenti. Matteo Renzi non vuole fare la figura della pappa molle! Ergo…