Che i precari debbano rientrare fra i cittadini comuni, uscendo dalla classe dei privilegiati, non vi può essere alcun dubbio con riferimento all’equità che deve esistere in una Comunità. Essi sono entrati senza concorso e quindi occupano posti nella pubblica amministrazione in modo illegale, perché hanno violato l’art. 97 della Costituzione, che prescrive tassativamente che agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni si accede mediante concorso…
Rientrando nei ranghi, potranno partecipare ai concorsi come gli altri cittadini, dismettendo le vesti di privilegiati che hanno consentito loro di occupare indebitamente posizioni ottenute esclusivamente in base alla raccomandazione.
In Sicilia, data la penuria di risorse finanziarie pubbliche, bisogna rimettere a posto gli squilibri e le iniquità che hanno consentito alla Regione di distribuire a pioggia risorse, indipendentemente da merito e responsabilità. Non è più possibile tollerare i superstipendi di dirigenti regionali e dell’Ars, né che i dipendenti regionali percepiscano somme superiori a un terzo dei loro colleghi di altre Regioni.
Nelle manovre correttive alla Legge di stabilità 2014 non si intravede alcuna intenzione di puntare alla crescita e all’occupazione, ma solo a distribuire assegni ai clientes, ignorando poveri e disoccupati.
Crocetta faccia l’esame di coscienza: per puntare a crescita e occupazione deve cofinanziare in massa i fondi Ue per aprire i cantieri in tutta la Sicilia, indispensabili al riassetto idrogeologico del territorio e a tutte le infrastrutture e opere indispensabili e urgenti.
Crocetta spinga per far aprire i cantieri della Tav-light Messina-Catania-Enna-Caltanissetta-Palermo (Caltanissetta non può essere saltata) e le bretelle con la costruenda (auspichiamo) stazione sotterranea all’aeroporto di Fontanarossa.
Indispensabile sarebbe anche una Tav-light tra Agrigento e Palermo, sotto il cui aeroporto dovrebbe essere costruita la stazione ferroviaria. Vi è poi l’altra questione urgente: chiudere l’anello autostradale tra Castelvetrano e Gela e completare la Nord-Sud che procede molto lentamente.
La guerra è perduta, se non ci sono coraggio e determinazione. Ma i siciliani debbono vincerla.