Catania – Vigili del Fuoco, clima bollente senza 13 “squadre aggiuntive”

CATANIA – Incendi ma anche interventi per la sicurezza e la salvaguardia dell’incolumità. Quello dei Vigili del Fuoco è un corpo che, particolarmente durante la stagione estiva, è messo duramente alla prova. Soprattutto quando, come nel caso del comando provinciale catanese, l’organico è inferiore alle esigenze e i mezzi sono vecchi e non sempre affidabili. 
 
A raccontare come affronteranno la stagione critica i pompieri etnei è stato il comandante provinciale, Maurizio Lucia, che ha organizzato una conferenza stampa per spiegare come, nonostante le tante difficoltà e le tante emergenze incendi, i Vigili del Fuoco riescano a organizzarsi e garantire interventi celeri ed efficaci. Sebbene, da tempo, la crisi economica abbia raggiunto anche loro
 
“Per la Sicilia, fino a due anni fa, c’era una convenzione che veniva firmata con il dipartimento di Protezione civile e con quello dei Vigili del fuoco, con la quale venivano erogate risorse dalla Regione, che permettevano di creare 13 squadre aggiuntive che garantivano il servizio per tutta l’estate – ha spiegato il comandante provinciale, Maurizio Lucia . Da due anni la convenzione non viene più rinnovata – ha aggiunto  – e questo equivale a meno risorse”.  Secondo i dati diffusi da Lucia, il personale è ridotto del 10 per cento rispetto alle esigenze di un territorio particolare e, l’assenza di risorse economiche renderebbe più difficile affrontare le continue emergenze estive.
“Dal 15 giugno a oggi abbiamo fatto 1.250 interventi – ha proseguito – in maggioranza incendi di boschi e di macchia mediterranea”.
Eppure, non c’è particolare allarme tra i Vigili del Fuoco, che sono riusciti a fare fronte alle esigenze, attivando nuove convenzioni. Come quella con la Provincia etnea che permette al corpo dei pompieri di avere una squadra aggiuntiva per l’intera stagione. “Siamo riusciti – ha sottolineato il comandante – ad avere una squadra aggiuntiva per contrastare gli incendi nelle aree di prossimità almeno per 70 giorni”.
Insomma, il corpo è riuscito a organizzarsi nonostante i tagli. Ma chiede la collaborazione di cittadini e istituzioni, soprattutto per diminuire il carico di lavoro. “Non esistono incendi generati dal caldo se non a livello filosofico – ha continuato – per cui, oltre ai controlli, bisogna mettere in pratica tutte quelle azioni, obbligatorie per legge, per evitare che scoppino i roghi. Per questo – ha concluso – è necessario che il privato e il pubblico curino le aree incolte”.