La burocrazia fa franare la Sicilia

PALERMO – La Sicilia, pur avendo una delle più alte percentuali di comuni a rischio idrogeologico, ha portato a compimento soltanto un quinto degli interventi potenzialmente finanziabili dai vari programmi di contenimento del rischio, tra cui l’Accordo di programma quadro con il Ministero, sebbene nel complesso l’80% delle risorse risulti impegnato.
E le amministrazioni, che soffrono le lungaggini burocratiche per attivare gli interventi, sono in ritardo anche negli strumenti di controllo e gestione del rischio.
Numeri shock che non trovano adeguata rispondenza nella logica della prevenzione, anche e soprattutto visti i recenti casi – fra tutti la tragedia di Giampilieri, nel messinese, capace di causare 37 vittime – che hanno scosso non soltanto la regione ma tutto il Paese.
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