L’opinione pubblica è indignata: basta sentire molti cittadini intervistati da radio e televisioni; basta leggere le innumerevoli mail che arrivano nelle redazioni dei quotidiani per capire come il sentimento popolare sia talmente esasperato contro tutti i privilegiati, i quali non si rendono conto di questo moto che, prima o dopo, li travolgerà.
Non è più possibile accettare che qualche decina di migliaia di privilegiati possa assorbire tante risorse per milioni di euro, che dovrebbero essere invece destinate allo sviluppo, alla crescita, alle attività produttive e alla vera occupazione.
Ricordiamo che è ancora in vita un altro dei tanti assurdi privilegi. Esso è legato alla Legge 191/2009 che l’assessore dell’epoca, Caterina Chinnici, dichiarò inapplicabile in sicilia con propria circolare 1/2011. Tale Legge abbatteva il numero di consiglieri comunali, i loro compensi, il numero di assessori comunali e i loro compensi.
Il risultato di tale, improvvido, provvedimento regionale è che nelle scorse elezioni amministrative, per ogni Comune, sono stati eletti molti più consiglieri che nel resto d’Italia e ognuno di essi percepisce somme eccessive. Lo stesso dicasi per gli assessori.
Mentre la Casa brucia, non si può scherzare con il fuoco, ma occorrono forti idranti con sostanze idonee allo spegnimento delle fiamme. Questi idranti vanno attivati da tutta la Classe dirigente siciliana. Ci aspettiamo che Confindustria, Confcommercio, Confagricoltura, Confesercenti e tutte le più importanti organizzazioni imprenditoriali, che le quattro sigle sindacali, che i molti ordini professionali regionali e provinciali, che le associazioni dei consumatori non colluse con i privilegiati, che le vere associazioni ambientaliste, che tutti si sveglino e facciano massa critica sulle istituzioni regionali e comunali affinché vengano tagliati subito i numerosi privilegi.
Se si continuerà su questa strada, il baratro è alle porte. Perché i siciliani aumentano il tasso di sfiducia nelle istituzioni e i giovani vedono l’orizzonte sempre più nero.
Non comprendiamo come tutti i privilegiati non si rendano conto dell’enorme danno che stanno provocando ai nostri e loro figli. Si tratta di disonestà morale che i siciliani devono bollare senza esitazione.