Agrigento – Scala dei Turchi sotto i riflettori

REALMONTE (AG) – Un nuovo colpo di scena sta scuotendo in queste ore il Comune: la società Comaer ha infatti notificato all’Ente la possibilità di chiedere un risarcimento danni da 10 milioni di euro per il ritiro della concessione edilizia riguardante i lavori per la realizzazione del complesso residenziale di 25 villette del Borgo Scala dei Turchi.
“Dallo scorso mese di settembre – ha spiegato l’amministratore della società, Gaetano Caristia, in una nota inviata agli organi di stampa –  non facciamo che chiedere di potere organizzare un tavolo tecnico per dimostrare le nostre ragioni e tutto quanto è stato fatto nel corso degli anni. Dopo sei anni di somme ingenti investite sulla zona, all’improvviso ci siamo sentiti dire che, non essendo più valida la prima delibera consiliare sulla questione non era più valido nulla. Il tutto dopo che sul Borgo Scala dei Turchi hanno interagito tutti, dal Comune alla Soprintendenza, passando per assessorato regionale al Territorio, Genio civile, Area archeologica e professionisti pubblici e privati”.
“Tutto – ha aggiunto – è stato fatto alla luce del sole e ottenuto con la lentezza dovuta. Sei anni non sono uno scherzo. E dopo cosa succede? Arriva, al posto del tavolo tecnico, il tavolo che dichiara nullo tutto il lavoro fatto”.  
 
A scatenare il putiferio mediatico contro la realizzazione del residence sulla collina di marna della costa, a pochissimi chilometri dalla Scala dei Turchi, sono stati prima di tutto gli ambientalisti. Poi è arrivata l’ispezione dell’assessorato regionale al Territorio e Ambiente, seguita da un’inchiesta aperta dalla Magistratura.
Dal Comune di Realmonte è arrivata puntuale la replica del sindaco Pietro Puccio. “Il ritiro della concessione edilizia da noi attuato – ha spiegato il sindaco Puccio – è avvenuto a seguito del decreto dell’assessorato regionale al Territorio e Ambiente che ha annullato gli atti che nel 2008 erano stati approvati. Per tale ragione penso che non siano da annoverare a noi tali responsabilità”.
Molta della documentazione su cui fu esitata la pratica allora, fanno sapere fonti della presidenza del Consiglio comunale, erano certificazioni della stessa società immobiliare.
Secondo gli ambientalisti di Mareamico, alcune delle villette non rientravano nei limiti di distanza dalla battigia previsti dalla legge. Inoltre, secondo alcune indiscrezione dalla Regione, sarebbero stati anche contestati gli indici catastali applicati dal Comune di Realmonte per le lottizzazioni.
Un labirinto burocratico in cui certamente ci saranno da comprendere verità e responsabilità ma in cui la società Comaer non vuole essere l’unica a pagare. Per intanto, il provvedimento di annullamento della Regione è stato impugnato al Tar.