PALERMO – Soltanto l’anno scorso scrivevamo che il comparto della pesca subiva una perdita del 45 percento della sua forza lavoro, fra il 2003 e il 2012. Ad un anno di distanza il rapporto sulla pesca e sull’acquacoltura in Sicilia 2013, redatto dai componenti dell’Osservatorio della Pesca del Mediterraneo, fotografa un’emorragia complessiva del 60 percento, forza lavoro che in dieci anni ha abbandonato il settore senza farvi più ritorno.
Al Gore lo definirebbe un “Sicilian fishing in the balance”, un disastro, non solo siciliano ma anche italiano dato che il 50 percento del pescato nazionale proviene proprio dai nostri battelli. Ma torniamo ai numeri.
Nel 2003 in Sicilia gli occupati erano circa 18.000, di cui 10.535 direttamente nella pesca marittima. Secondo il nuovo report, alla fine del 2013 la cifra complessiva degli occupati è di circa 7.500 lavoratori.