Adolfo Landi: “Pesca, un settore in crescita ma penalizzato”

Quante sono le cooperative aderenti a Confcooperative Messina? Qual è stato il trend delle iscrizioni negli ultimi anni?
“Abbiamo circa duecento aderenti. Le iscrizioni, nell’ultimo anno, sono incrementate del cinque per cento”.
Quali sono, a suo parere, le spiegazioni per questo positivo incremento?
“Credo che le motivazioni di questo incremento vadano ricercate nel fatto che le persone, soprattutto i giovani, abbiano compreso che non esistono più possibilità per il famoso impiego pubblico. E che ancor meno esiste la possibilità di raccomandazione, per un posto di lavoro, da parte del politico di turno. Si è compreso che bisogna intervenire in prima persona alla creazione di un lavoro. L’alternativa è restare a casa dei genitori! Le nostre cooperative infatti, nella maggioranza, sono costituite da giovani. Anche le cooperative femminili hanno raggiunto un buon numero”.
In che modo Confcooperative supporta le sue imprese e con quali servizi?
“Confcooperative è un’associazione di rappresentanza e di tutela del movimento cooperativo; individua quali sono le esigenze del settore specifico, offre una vasta gamma di servizi. Tra questi, quelli in rete che comprendono la possibilità di essere messi in contatto con altre realtà più evolute o comunque con una dimensione economica più consistente; una consulenza ed assistenza continua in quella che è la gestione della cooperativa e la crescita dei soci al suo interno; comprende anche lo scambio di esperienze sia con realtà fuori dal territorio siciliano sia con quelle al suo interno e della stessa città. Questo, ribadisco, al di là dell’attività istituzionale che rimane quella della rappresentanza e della tutela presso le istituzioni locali”.
Sul versante propriamente finanziario quali sono i servizi offerti?
“Per quanto riguarda il supporto finanziario la situazione è più complessa. Abbiamo un consorzio fidi a livello regionale ma in Sicilia esiste un importante ente pubblico economico che, vergognosamente, è stato commissariato dal 2008. E così rimane ancora oggi. Il suddetto ente, Istituto Regionale per il Credito Alla Cooperazione, ideato intorno agli anni sessanta, è stato uno strumento importante e strategico della cooperazione, per il credito agevolato e soprattutto per gli interventi sul capitale sociale. Il problema delle nostre imprese, infatti, è quello della sottocapitalizzazione e questa forma di finanziamento interveniva in maniera decisiva. Ci auguriamo vivamente che il governo regionale possa al più presto ricostituire il consiglio di amministrazione. è un organismo che, comunque, ha bisogno di adeguamenti alle nuove esigenze delle cooperative e dei mercati”.
In quali settori operate, sul territorio messinese, con maggiori e proficui risultati?
“Al di là del sociale, siamo molto attivi nel settore della pesca. Credo, in questo settore, siamo la provincia con il più alto numero di cooperative associate. Siamo presenti in quasi tutte le marinerie della provincia di Messina, soprattutto nella costa tirrenica. Il settore, però, viene ad essere penalizzato dalle direttive dell’Unione europea; direttive sempre più restrittive rispetto alla capacità di pesca. Stiamo cercando di capire quali possano essere le iniziative da adottare al fine di tutelare i pescatori. è un settore in evoluzione e che deve anche intraprendere un percorso nella commercializzazione diretta”.
Quali i settori con maggiori problematiche?
“Il settore abitativo è completamente in crisi”.
 
Quali i progetti più importanti realizzati per lo sviluppo dell’associazione?
“Ciò su cui ci stiamo impegnando è l’informazione, portata avanti con seminari sia in città che in provincia, affinché vengano divulgate possibilità ed opportunità insite nell’associazione e nella formula cooperativa. Vogliamo, poi, divulgare sempre di più la cultura dell’aggregazione fra imprese che può offrire solo vantaggi, un maggiore potere contrattuale ed una maggiore capacità di accorciare la filiera”.
Ci sono cambiamenti o percorsi in itinere?
“La nostra associazione sta avendo una evoluzione. Andiamo verso l’aggregazione. Non ci sarà più Confcooperativa Messina o Catania o Enna. Tutta una serie di unioni provinciali saranno aggregate in macro aree: Messina Catania ed Enna, Siracusa e Ragusa, Palermo e Caltanissetta, Trapani e Agrigento. In questa maniera si potrà garantire una migliore qualità dei servizi”. 
Quali i rapporti con l’amministrazione comunale messinese?
“Ancora non è stato raggiunto un livello ottimale di relazione. Esistono dei ragionamenti in corso, ma non riescono ancora a decollare”.
Quali gli obiettivi che Confcooperative intende portare avanti?
“Stiamo lavorando per aggregare e poi fondere le cooperative tra di loro. Abbiamo già avviato alcuni percorsi e cercheremo di continuare su questa direzione”.
 

 
Curriculum Adolfo Landi
 
Adolfo Landi nasce il 5 ottobre 1959. Ha conseguito la maturità classica e, quindi, si è iscritto alla facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Messina, dove si è laureato.  Esercita la professione di avvocato. Dal 2011, è consigliere di amministrazione del C.I.C.L.A.T. Soc. Coop. Dal 2008 al 2014, è stato vicepresidente nazionale della Federcopesca. Dal 2007 al 2013, è stato componente del Consiglio camerale della C.C.I.A.A. di Messina. Dal 1998, è Presidente della Confcooperative – Unione Provinciale di Messina.