Catania – Via Furnari, la disputa prosegue e crescono i dubbi per i residenti

CATANIA – Il palazzo al civico 31 di via Furnari è pericolante. Anzi no. Continua la battaglia intorno all’edificio alle spalle di via Passo di Aci, centro di un tira e molla che sembra non voler terminare. Dopo l’ordinanza di sgombero emessa dall’amministrazione comunale, in seguito al sollecito del perito nominato dalla Ibis, società che sta realizzando un complesso destinato agli studenti, bloccata dal Tar, dopo il ricorso da parte degli abitanti, spuntano due nuove perizie dall’esito diametralmente opposto.
Secondo una nota diffusa dall’ufficio stampa del Comune, il palazzo, abitato da circa 20 famiglie, sarebbe davvero da sgomberare. “Le condizioni di pericolosità dell’edificio di via Furnari 31 – si legge infatti nel documento – sono state confermate in un verbale stilato al termine del sopralluogo effettuato dai tecnici del Genio civile, dei Vigili del fuoco e dell’Asp. Secondo il parere degli esperti – accompagnati dai tecnici del servizio Pubblica incolumità del Comune di Catania – si legge ancora – l’edificio è infatti inagibile”.
“Sono state confermate le valutazioni espresse dall’amministrazione” – aveva commentato l’assessore ai Lavori pubblici, Luigi Bosco, all’indomani della pubblicazione della perizia, evidenziando come, sin dal mese di marzo, erano state rilevate le “gravi condizioni dell’edificio” e della necessità, dopo l’ingiunzione ai proprietari di mettere in sicurezza lo stabile rimasta inevasa, di sgomberare. In quell’occasione, Bosco aveva anche sottolineato la “correttezza e l’indipendenza delle valutazioni dei tecnici comunali”, ed ribadito  come l’importante fosse procedere al più presto nell’interesse della sicurezza degli abitanti dello stabile.
Non così per i residenti i cui avvocati,  Alessandro Pulvirenti e Ivan Maravigna, hanno nominato a loro volta un perito di parte, l’architetto Rosario Laudani,  che ha ribaltato quanto espresso dal Genio Civile del Comune. Dopo aver ispezionato il palazzo a fondo, infatti, l’architetto ha negato le gravi condizioni di pericolo, riservandosi di fare una propria relazione. Basterebbero, secondo l’esperto, interventi di messa in sicurezza.
Insomma, la vicenda sembra tutt’altro che conclusa e l’ipotesi, verosimile, che si vada per le vie giudiziarie, potrebbe rendere i tempi piuttosto lunghi.
Nel frattempo, le famiglie che vivono da anni nel palazzo di via Furnari, rimangono in attesa. Nel caso di sgombero si troverebbero senza una casa, per quanto il Gabinetto del Sindaco sia continuando a lavorare per cercare una sistemazione.