Per fare un Paese civile ci vorranno mille giorni

ROMA – “Oggi per noi è la partenza dei Mille giorni, con un countdown delle riforme. Su questo saremo giudicati a maggio 2017”. Lo ha annunciato il premier Matteo Renzi. “Entro mille giorni saremo un Paese civile se non avremo arretrati sui dl attuativi e se i denari – ha sottolineato il presidente del Consiglio – non saranno realmente dispersi come talvolta abbiamo sui fondi europei”.
La piattaforma operativa è un sito (passodopopasso.italia.it), che Renzi annuncia anche con un tweet, per verificare passo dopo passo i risultati raggiunti dal governo, rispetto agli obiettivi del governo, con uno spazio di coinvolgimento per i cittadini, dove ciascuno potrà giudicare e criticare.
L’Italia farà “le riforme mantenendo il limite del 3%” e “utilizzando la flessibilità che l’Ue ci consente” di utilizzare, ha aggiunto il premier in conferenza stampa a Palazzo Chigi. “L’Italia fa le riforme che servono all’Italia, non perché ce lo chiede l’Ue, sono riforme importanti, non serviranno a salvare il Paese, il Paese lo salvano le persone, non le riforme, ma queste potranno dare nuova fiducia a imprese e famiglie”.
“Mettere una scansione temporale precisa è una ossessione precisa del mio fratello maggiore Del Rio che mi diceva ‘ma dobbiamo proprio metterla una data?”. Fissare un data “è stato l’elemento che ha consentito in questi mesi di superare tante resistenze”, ha detto Renzi. “Gufi o non gufi, ostacoli o non ostacoli, polemiche o non polemiche, la direzione è tracciata. Ci potranno accusare di arroganza, ma l’Italia la portiamo lì” dove abbiamo indicato.
“Oggi e’ il ‘giorno zero’ verso i ‘mille giorni’. Sul sito passodopopassoitalia.it ci saranno elementi nuovi, ogni giorno”. “Mercoledi – ha aggiunto – sarà il sito ad annunciare il programma sulla scuola. C’è già un report. Chiunque potrà partecipare al sito, criticare e commentare”.
“Ha un senso impiccarsi ad una data? Si”. Così Renzi spiegando l’importanza di fissare delle scadenze ai provvedimenti del governo: “Ciascuno deve rendere conto di quel che fa. Mettere uan data precisa è stato l’elemento che ha consentito di superare tante resistenze” in questi mesi, ha spiegato il premier.