La Regione genera lavoro solo per sé stessa. Negli anni ha imbottito i suoi uffici e le strutture di riferimento senza mai pensare che il conto lo avrebbe pagato. Ed oggi lo sta facendo per effetto di apparati costosi, inutili, improduttivi e che non sono riusciti a portare alcun beneficio. Ci riferiamo soprattutto al martoriato mercato del lavoro siciliano, martoriato dalla crisi e da condizioni croniche di regressione costante aggravate oggi dalla congiuntura internazionale. Essendoci, a monte, un sistema fasullo, succede oggi che a valle arriva l’inevitabile frana. Oggi nell’Isola ci sono solo le macerie e la ricostruzione appare lontana. Mentre fuori dalla Regione si contano, in base all’ultimo censimento Istat aggiornato a giugno scorso, 379.000 persone che cercano lavoro, dentro il palazzo invece si consumano i soliti vergognosi sprechi.