Palermo – Differenziata ancora in alto mare. Poco soddisfacenti le percentuali

PALERMO – Avanza col freno a mano tirato la raccolta differenziata a Palermo: neanche il nuovo servizio porta a porta, ampliato da quest’anno a una platea di ulteriori 130 mila abitanti, è riuscito ancora a decollare. Nel secondo semestre 2013 (luglio-dicembre) le tonnellate riciclate sono state 14 mila, arrivate a 20 mila nel primo semestre 2014 (gennaio-giugno) quando è partita la seconda tranche del progetto “Palermo differenzia”. Nonostante tutto a farla da padrone è ancora l’indifferenziato con il 41,43% dei rifiuti, seguito da organico (32,14%), carta e cartone (13,37%), plastica e metalli (7,69%) e vetro (5,37%).
In alcuni quartieri il porta a porta consente di far crescere la differenziazione fino al 60%: meglio quelli periferici, finora, rispetto al centro storico, dove le difficoltà sono maggiori anche per la presenza di un più alto numero di attività commerciali. Finora non è stato facile, infatti, far comprendere ai cittadini il meccanismo del porta a porta e la Rap per questo ha intensificato la campagna di comunicazione sia presso le abitazioni private sia presso negozianti, ristoratori e banche.
 
Nonostante ciò, da febbraio a luglio il Nucleo tutela vivibilità e igiene pubblica del Comando di via Dogali ha elevato 351 contravvenzioni a condomini ed esercenti che non hanno separato bene i rifiuti. Anche una squadra di ispettori della Rap ha partecipato ai controlli effettuando 51 segnalazioni di irregolarità nella differenziazione. In totale i controlli sono stati oltre 650 e riprenderanno dopo la pausa agostana.
Percentualmente più diligenti, si diceva, i residenti dei quartieri periferici mentre in centro il meccanismo è ancora da mettere a punto. Dove il servizio porta a porta non viene ancora effettuato, invece, i numeri sono neri: dal 60% di riciclo si scende al 10% contro una percentuale che la legge fissa al 65% e contro una media nazionale che naviga intorno al 35%: senza il porta a porta Palermo ricicla, rispetto alle altre metropoli italiane, appena 10 chilogrammi di carta a testa, 4 chili di vetro e 300 grammi di metalli, numeri inferiori rispetto agli anni precedenti e a capoluoghi come Bari o Firenze. Un dato allarmante. Il problema principale è che non funziona la raccolta “di prossimità”, ossia stradale, che è ancora preponderante in gran parte della città.
La gente ignora le campane gialle, verdi e bianche per la raccolta di carta, vetro e plastica e preferisce scaricare in modo indifferenziato nei cassonetti comuni quando non addirittura abbandonare per strada i rifiuti nelle tante discariche abusive che purtroppo costellano la città.
 
Senza dimenticare l’annoso problema dei rifiuti ingombranti (dai divani ai mobili agli elettrodomestici) che decorano incroci, marciapiedi e fermate degli autobus. Eppure esistono le isole ecologiche sparse per tutta la città che accolgono Raee e ingombranti dal lunedì al sabato. Per questo Comune e Rap intendono puntare sull’estensione del servizio porta a porta, che, pur tra alcuni stenti, sta funzionando e migliora “l’approccio” del cittadino palermitano al rifiuto.
 
Con “Palermo differenzia 1” il meccanismo è entrato in funzione nelle zone di via Belgio-via Praga, viale del Fante, Campolo, Puglisi, Dante, Amari, Malaspina, Aurispa, Parisio e viale Regione Siciliana, per circa 130 mila abitanti.
La “fase 2” sta interessando altri 130 mila abitanti nel centro storico e a Settecannoli, Borgo Vecchio e una parte di Strasburgo.
 
Inoltre la partecipata sta cercando di rinforzare l’organico dei cassonetti. Il fallimento dell’Amia ha portato con sé un problema non da poco: durante l’emergenza rifiuti dell’aprile 2013 molti sono stati i contenitori dati alle fiamme o danneggiati dai cittadini (incivili) esasperati per i nauseabondi odori e la sporcizia. E così adesso l’azienda di piazzetta Cairoli si è ritrovata costretta a ordinare altri mille cassonetti (il bando è in dirittura d’arrivo) e a procedere con l’acquisto di migliaia di ruote per sostituire quelle liquefatte dagli incendi di un anno e mezzo fa.