Matteo Renzi spinge per fare riprendere la crescita dell’economia, ma Crocetta se ne fotte, impantanato in tutte le beghette da quattro soldi della scomposizione e composizione della Giunta, cui fanno da cornice degli irresponsabili alleati presi da queste stupide vicende e dimentichi delle indispensabili urgenze che hanno i siciliani.
Il ceto politico regionale sta dando ancora una volta il peggio di sé, comportandosi in maniera scriteriata perché non si occupa dei gravi problemi ma dei propri interessi.
E intanto i consiglieri regionali continuano a percepire puntualmente ventimila euro mensili lordi, i 1.816 dirigenti regionali fra i centocinquanta e i duecentoquarantamila euro lordi ogni anno. Non sappiamo quali limiti abbia la vergogna.
è ora che fra i 1.816 dirigenti regionali, quella gran parte di bravi ed onesti professionisti, levi alta la propria voce contro i colleghi incapaci e disonesti, distingua le proprie responsabilita da quelle degli egoisti e dei prepotenti.
È ora che Rosario Crocetta, come presidente e non come persona, si decida a mettere sul portale della Regione una sezione intitolata “Siciliani, come spendo i vostri soldi”.
Un mezzo per risollevare le sorti della Sicilia è quello di spendere tutti i fondi Ue del settennio 2007-13, per i quali c’è tempo solo quest’anno ed il prossimo. Dopo, le somme non spese verranno riassorbite dall’Unione.
Insieme ai Fas (Fondi per le aree sottoutilizzate) e ad altri fondi nazionali, la Regione deve aggiungere la parte di propria competenza. Ma questi euro la Regione non li ha. Eppure li può trovare se taglia immediatamente la spesa clientelare che va ai privilegiati e la gira a cofinanziare i fondi Ue.
Delle due l’una: o la Regione fallisce o tenta la rinascita. Per fare questo non ha scelta: deve eliminare la spesa per i privilegiati, cioè tutti coloro che prendono indennità senza lavorare o senza fare un lavoro produttivo.
Facile a dirsi, difficile a farsi. Eppure, non c’è scampo. O il fallimento, o la crescita.
Il Presidente la smetta di farfugliare, di aprire la bocca per darle fiato, di usare la testa per esprimere parole. Ora deve diventare concreto, oppure con dignità rassegni le dimissioni facendo così un favore ai Siciliani perché contestualmente manda a casa un’Assemblea regionale che costa 160 milioni di euro l’anno contro i 60 del Consiglio regionale della Lombardia.
Le chiacchere stanno a zero. Occorrono decisioni e atti concreti. Oggi, anzi ieri sera.