ROMA – Giovedì abbiamo appreso dall’Istat che il fatturato al consumo realizzato in Italia e all’estero dai prodotti italiani di qualità protetti dal riconoscimento comunitario (Dop/Igp) supera i 13 miliardi. Nel 2014 è stato raggiunto il record storico con 264 denominazioni tutelate. Lo sa bene Assofrantoi (Confagricoltura) che ha lanciato “L’Extravergine 916” (916 è il peso specifico dell’olio extravergine d’oliva). Si tratta di un ambizioso e innovativo progetto di selezione dei migliori oli extra vergini italiani basato sulla qualità e sulla tracciabilità dei prodotti, che ha come obiettivo la divulgazione al consumatore delle diverse peculiarità organolettiche, nutraceutiche e salutistiche degli oli, in modo che l’acquisto, tramite l’on line retailer, diventi sempre più consapevole.
Il progetto è stato presentato ieri a Roma nell’ambito della manifestazione gastronomica Taste, alla presenza di Pier Luigi Silvestri, presidente di Assofrantoi, Giandomenico Consalvo, vicepresidente di Confagricoltura, Tommaso Pardi, responsabile Cdif Assofratoi, Iolanda D’Amato ed Enrico De Lucia, rispettivamente presidente e Ceo& Co-founder della Società “916 FBE”.
Gli esperti di L’Extravergine 916 dopo un’attenta analisi, scelgono con cura i frantoi, seguendo tutti i processi produttivi e verificando il rispetto dei vari parametri di eccellenza. Ogni varietà di oliva ha un proprio preciso profilo sensoriale, la cui composizione e il gusto dipendono molto dal terreno, dalla sua qualità, dal clima ma anche dalle tecniche di raccolta delle olive, dalla loro lavorazione e conservazione, oltre che dal loro imbottigliamento. In un olio extravergine di vera qualità tutte queste fasi devono essere rese trasparenti, tenendo traccia dei vari passaggi che portano l’oliva dal moggio direttamente alla tavola.
Per risalire a tali informazioni, i diversi oli selezionati da L’Extravergine 916 hanno uno specifico Cdif Oevo, ovvero la propria “carta d’identità del frantoio”, (progetto finanziato dall’Unione Europea), una sorta di documento di riconoscimento che accompagna ogni bottiglia e ne racconta la storia. La promessa di 916, infatti, è quella di garantire l’intera filiera: dal coltivatore alla tavola. La numerazione delle etichette permette, attraverso un codice univoco, di ripercorrere il percorso dell’olio extravergine passo dopo passo, trasformando la tracciabilità in uno strumento concreto per la tutela del consumatore.