Abbandoniamo una volta per tutte gli odiosi termini di inceneritori e termovalorizzatori, per definire i moderni impianti industriali energetici. Quei termini e quegli impianti appartengono ormai all’altro secolo.
Oggi vi sono impianti modernissimi che non inquinano, non fanno odore e sfruttano tutta la materia prima (Rsu). Fra questi, vi è la tecnologia Solena che utilizza la torcia al plasma, usata dalla Nasa nel 1960. Con essa tutti gli elementi si scompongono, si purificano e si trasformano. Oggi tale tecnologia funziona a 3,5 mila gradi contro i 12 mila usati dalla Nasa.
In Giappone e Francia questa tecnologia viene usata soprattutto per eliminare i rifiuti speciali ed ospedalieri. Essa scompone le molecole complesse delle sostanze inquinanti e, alla fine del processo, si ottiene energia.
La direttiva europea n.28/2009 ha stabilito che almeno il venti per cento di carburante debba provenire da fonti rinnovabili. Essa ha dato una spinta alle nuove tecnologie per ottenere biopetrolio che è fra i migliori del mondo.
Alle foci del Tamigi è in corso di costruzione un impianto da 500 mila tonnellate annue di Rsu.
Se Crocetta avesse capacità di comprendere il progresso e l’interesse dei siciliani, dovrebbe mettere a bando europeo la costruzione di tali impianti e in tre anni la soluzione arriverebbe in porto: chiusura delle discariche e produzione di ben 60 MWh di energia. Ma se Crocetta non dovesse sentirci, metteremo a nudo le sue responsabilità con un’intensa campagna stampa in questo senso.
E veniamo alle alghe. Esse (Fitoplancton) si coltivano in modo da raddoppiarsi ogni dodici ore. Tolta l’acqua, diventano materie prime per la filiera del biopetrolio e per la produzione di alimenti. Con le alghe si possono produrre farine alimentari, grassi, omega, proteine e altre sostanze.
Altra caratteristica è che ogni due barili di nuovo liquido si disinquina un barile di petrolio fossile.
L’estrema sintesi descritta deve fare comprendere due cose: che è indispensabile affrontare il futuro del settore con mezzi innovativi; e che i gufi che vogliono fermare il progresso, tra cui i falsi ambientalisti, devono essere emarginati.
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