PALERMO – È stato presentato a Palermo, nella Sala Gialla dell’Ars, alla presenza, fra gli altri, dell’assessore regionale alla Salute, Lucia Borsellino e di Antonino Candela, direttore generale dell’Asp del capoluogo siculo, il Piano di contingenza sanitario regionale migranti. Il documento, primo in Europa dopo quello stilato da Cipro, si pone l’obiettivo primario di garantire la tutela di tutti gli attori coinvolti nell’accoglienza ai migranti, dai residenti, agli operatori, alle forze dell’ordine, e naturalmente agli stessi migranti. Va ricordato, infatti, come si legge nell’introduzione al Piano, che da gennaio oltre 100 mila migranti sono sbarcati in Sicilia, una cifra mai toccata prima che ha messo nelle condizioni l’amministrazione regionale di porre le basi per una programmazione che ha il dovere di garantire e regolamentare il protocollo di gestione di questo flusso, che ormai, si può ben dire, non rientra più nello straordinario, bensì nell’ordinario.
Il documento è stato redatto dai dirigenti dell’assessorato, con la fondamentale collaborazione dell’Oms, che ha costituito una Task force composta da esperti nel campo delle malattie trasmissibili, prevenzione ed epidemiologia, politiche sanitarie, gestione delle risorse umane, economia del sistema sanitario e comunicazione, ed è cofirmato dalla Borsellino e da Santino Severoni, della Who (World Health Organization), l’associazione facente capo all’Onu che si occupa di salute.
“Rispetto al 2011 – ha spiegato l’assessore Borsellino – il flusso migratorio è enormemente cambiato, perché adesso riguarda tutte le coste della nostra Regione. Perciò occorreva un Piano per coordinare l’attività che tuteli sia i migranti, che i residenti, che gli operatori”. Quindi la Borsellino ha chiarito come si è arrivati all’elaborazione del documento.
“Questo lavoro – ha detto – nasce da un’analisi di tutte le peculiarità ed è stato studiato sul territorio, frutto anche di esami e studi scientifici. Inoltre vuole essere un messaggio per il Governo nazionale, perché la nostra Regione ha fatto uno sforzo enorme, e di questo ne beneficia tutta la collettività. Tutto questo non sarebbe stato possibile senza l’apporto fondamentale e la sinergia fra forze dell’ordine, sanitarie e associazioni. La popolazione dei migranti – ha aggiunto – è assolutamente sana, ma rischia di avere problemi di salute per via delle condizioni disagiate del viaggio o quelli del luogo di accoglienza. Ricordo – ha concluso – che già nell’ottobre del 2013 la Protezione civile decretò l’uscita dall’emergenza e quindi questo è un Piano che si adatta all’ordinario”.
Francesco Bongiorno, responsabile all’Immigrazione e Salute dell’assessorato, ha brevemente illustrato la genesi del Piano. “Dopo la tragedia di Lampedusa dell’ottobre 2013 dove persero la vita circa 300 migranti – ha detto – è stata attivata l’operazione Mare Nostrum, che ha messo in allerta tutte le coste siciliane. Quindi si è arrivati nel tempo a cercare di mettere in piedi un Piano che riesca a coordinare tutti gli attori coinvolti. Il Piano sarà presto operativo con apposito decreto, il giorno successivo alla sua pubblicazione. Il cuore del Piano – ha concluso – è il coordinamento: da oggi sappiamo chi deve fare cosa”.
Infine Antonino Candela, dg dell’Asp di Palermo, ha ricordato l’impegno di Lampedusa, facente parte il distretto dell’azienda. “La tragedia del 2013 – ha detto – ci ha visto impegnati in prima linea per supportare i sopravvissuti e, purtroppo, per chiudere le bare di troppi morti. L’Asp di Palermo è diventata a Lampedusa un punto di riferimento per tutti, dove si fa un triage rigoroso ed è al servizio di tutti: residenti, migranti e turisti. L’immigrazione – ha concluso – oggi non è più un’emergenza e il fatto tangibile che non lo sia, è proprio la presentazione di questo Piano”.