Forse si comporta così perché la sua giovane età (39 anni) non gli ha fatto maturare una sufficiente consapevolezza della malvagità della burocrazia dentro la quale, però, vi sono pur sempre valorosi dirigenti onesti e capaci e milioni di dipendenti che svolgono il proprio lavoro con abnegazione e senso del dovere.
Tuttavia la burocrazia pubblica è dominata da cattivi dirigenti, come abbiamo innanzi scritto.
Renzi ha un’unica ma formidabile arma per cambiare questo deleterio stato di cose. Disporre che i testi legislativi in approvazione non contengano nessuna dilazione e quindi non prevedano alcun decreto attuativo: ogni legge entra in vigore ed esplica i suoi effetti immediatamente, senza attendere altro atto amministrativo.
Se così non si comporterà, a Renzi i mille giorni non basteranno per attuare concretamente le riforme che ha in mente. Quando sarà arrivato al 2017 avrà sulla schiena 600-700 provvedimenti da attuare, col che avrà vanificato l’azione riformatrice.
I cattivi burocrati, che non sono in maggioranza, vanno isolati ed emarginati mettendo al loro posto quelli bravi e onesti, che ci sono.
Nel Meridione la situazione è ancor più drammatica, perché il clientelismo e il favoritismo legano parti maggiori della cattiva classe politica con la cattiva classe burocratica. Insieme, le due hanno danneggiato il territorio e continuano a tenere sotto controllo la macchina pubblica per impedire che funzioni ordinariamente.
La diffusa inefficienza, la disorganizzazione e il caos non sono frutto del caso, ma conseguenza di un malevolo comportamento disonesto di parte del ceto politico e di quello burocratico, che continuano a comportarsi come vampiri succhiando il sangue ai cittadini.
Certo, occorrerebbe che la parte onesta del ceto politico e di quello burocratico alzassero la voce, forte e chiara, per emarginare la parte cattiva. Ma questo non avviene per timore di rappresaglie, o per timidezza, o anche per viltà.
Ecco che emerge fulgido il dovere di tutta la Classe dirigente, non politica e non burocratica, per portare il marcio in superficie e indicare le soluzioni (che ci sono) per rimettere in sesto il nostro meraviglioso Paese.