Truffa pedaggi autostradali su false tratte non pagate

PALERMO – A vacanze finite, arriva a casa un bollettino per un pedaggio autostradale non pagato. L’importo non è elevato, ammonta solo a 14 euro, e il pensiero è automatico: sarà stato qualche breve tratto imboccato durante le ferie. Attenzione, però, perché potrebbe trattarsi di una truffa: nelle lettere non sono indicate data, tratta e numero di chilometri che sarebbero stati percorsi in autostrada.
 
La denuncia arriva da Adiconsum che sottolinea come l’inganno in questo caso gioca sul fatto che la somma è piccola e non tutti vanno a controllare gli spostamenti effettuati. Scrive Adiconsum: “abbiamo imparato che le grandi truffe e i grandi business illegali si ottengono chiedendo piccole somme di denaro. Quando la somma richiesta non è esosa, come ben sanno gli speculatori, molti consumatori vengono indotti a pagare per non incorrere in rogne da sbrigare, ma non è la scelta giusta. L’ultima truffa, stavolta, viaggia in autostrada. Ormai alla fine delle vacanze, a chi non è capitato di imboccare anche un breve tratto autostradale?”.
 
Da qui scatta il tentativo dei truffatori che inviano blande generiche dove non sono indicate né la data in cui il tratto autostradale sarebbe stato percorso, né la tratta, né tantomeno il numero dei chilometri interessati. La lettera accenna però a un’ipotetica fotografia col numero di targa dall’automobile e invita il consumatore a pagare subito, per evitare l’intervento di una società di recupero crediti. Non manca quindi un bollettino postale sul quale viene riportato l’importo da versare di 14 euro per aver evaso il pagamento del pedaggio.
 
“Se si è tra coloro che hanno ricevuto la lettera con l’intimazione al pagamento – sostiene l’organizzazione di categoria – non si indugi a denunciare subito l’accaduto ad una delle sedi Adiconsum. Si riceverà l’adeguata assistenza che il caso in questione merita”. “Ci sono anche io tra i felici possessori di richiesta di pagamento – racconta uno tra coloro che hanno ricevuto il bollettino; un tale Mirko – solo che ad ogni pedaggio effettuato richiedo sempre lo scontrino, abitudine che ho preso con il lavoro e che ora mi porto dietro anche per i miei spostamenti privati. Io non la pago, attendo che mi scriva la società di recupero crediti, li faccio tribolare e poi alla fine mostro la ricevuta di pagamento già in mio possesso”. Una truffa che, da quel che gli inquirenti hanno scoperto fino a ora, sarebbe stata inventata a Napoli, ma che ancora non è stata debellata.