Messina – Isola pedonale, oggi il verdetto della sfida Accorinti-commercianti

Messina – Oggi potrebbe essere un giorno molto importante per il destino dell’isola pedonale di Piazza Cairoli. Davanti al giudice del Tar di Catania, infatti, verrà discusso l’ultimo ricorso presentato da una serie di commercianti dell’area contro la scelta della Giunta Accorinti di prorogare la sperimentazione fino al 30 settembre scorso. Scelta peraltro reiterata il 1° ottobre con una nuova delibera che – sempre in contrasto con la posizione del Consiglio comunale – ha ordinato il mantenimento dell’isola sine die, “almeno fino alle decisioni del giudice amministrativo sui ricorsi in merito pendenti”.
Di ricorsi, ricordiamolo, in questo periodo di sperimentazione ne sono stati prodotti parecchi. L’ultimo in ordine di apparizione, nonché il primo che verrà discusso, come già citato sopra è proprio quello presentato dagli avvocati Fernando Rizzo e Andrea Vadalà. Nella sostanza, i ricorrenti reputano l’escamotage trovato dalla Giunta per non dare seguito alle decisioni del Consiglio (che nel Piano Urbano del Traffico ha bocciato la sperimentazione limitando l’area potenzialmente pedonalizzabile al Viale San Martino) illegittimo, e dunque ne chiedono la sospensione. Se il giudice (che a settembre aveva ritenuto la questione non urgente rimandandola ad ottobre) darà loro ragione, difficile sarà per la Giunta continuare la prova di forza. In caso contrario, invece, la posizione dell’assessore Gaetano Cacciola ne uscirà rafforzata. Ad ogni modo, non è affatto detto che il giudizio debba essere prodotto oggi. I legali di Palazzo Zanca, infatti, presenteranno nuovi documenti che dovrebbero far slittare ancora il verdetto di merito.
Nell’eventuale rinvio, l’isola continuerebbe ad essere mantenuta nella sua totalità. La prevista revisione della Giunta attesa per settembre non ha portato infatti alcuna ipotesi di conciliazione con il Consiglio, anzi se possibile ha inasprito gli animi. “Chiede suggerimenti ma poi li ignora e alla fine decide per come aveva già stabilito” è la sostanziale lamentela che i consiglieri muovono contro l’azione dell’assessore, il quale d’altra parte non perde mai occasione per sminuire il ruolo dell’aula.
A rinfocolare ulteriormente le posizioni, infine, ci ha pensato un’interrogazione del consigliere di centrodestra Giuseppe Trischetta, invero il più riottoso di tutto il parterre. Prendendo spunto dalla relazione del direttore amministrativo Atm, Ferdinando Garufi, sui mancati introiti per gratta e sosta proprio in virtù dell’istituzione dell’isola, Trischitta ha calcolato che le perdite di Atm in 10 anni potrebbero arrivare a 5 mln di euro, e richiede che questa somma venga inserita nel Piano decennale di riequilibrio. La cifra, però, farebbe saltare il banco, ammesso che non sia già saltato. Una risposta, però, su questo punto la Giunta dovrà darla, anche se probabilmente tutte le scelte ormai saranno conseguenti alla posizione che assumerà il giudice del Tar.