“Art Bonus”, quando conviene investire in cultura

PALERMO – Investire in cultura, da oggi, oltre che sollevare lo spirito, rinfranca anche le tasche di chi decide di destinare donazioni al restauro e alla  tutela del patrimonio artistico italiano. il DL Cultura approvato dal Governo e sostenuto dal ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini, ha introdotto un “Art Bonus", in grado di assicurare incentivi fiscali per il privato che decide di fare donazioni per interventi di manutenzione, protezione e restauro di beni culturali pubblici.
Il decreto del 31 maggio 2014 n.83, passato alla Camera senza voti contrari, è stato migliorato ed arricchito dal Parlamento; tra le modifiche introdotte nel passaggio alla Camera, in particolare per l’ArtBonus, “Il credito d’imposta del 65% è riconosciuto anche alle donazioni a favore dei concessionari e affidatari di beni culturali pubblici per la realizzazione di interventi di manutenzione, protezione e restauro”.
Il credito di imposta spetta per le erogazioni liberali in denaro – ai fini della fruizione del credito, obbligatoriamente eseguite con uno dei sistemi di pagamento tracciabili – effettuate nel 2014, 2015 e 2016. L’agevolazione fiscale spetta nella misura del 65% delle erogazioni liberali in denaro effettuate in ciascuno dei due periodi d’imposta successivi a quello in corso al 31 dicembre 2013 e del 50% per quelle operate nel periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2015.
Relativamente ai limiti, l’art.1, comma 2, del DL.83/2014 citato  distingue tra persone fisiche ed enti che non svolgono attività commerciale, da un lato, e imprese dall’altro; in particolare ai primi il credito di imposta è riconosciuto nei limiti del 15 per cento del reddito imponibile, mentre ai titolari di reddito d’impresa il credito d’imposta spetta nel limite del 5 per mille dei ricavi.
Le agevolazioni includono anche i non residenti.
Il credito è ripartito in 3 quote annuali di pari importo: persone fisiche e enti non commerciali possono usufruire della prima quota – nella misura di un terzo dell’importo maturato – nella dichiarazione dei redditi relativa all’anno dell’erogazione. Le imprese invece,  possono godere del credito mediante compensazione con il modello F24, nei limiti di un terzo della quota maturata, a partire dal 1° giorno del periodo di imposta successivo a quello di effettuazione delle erogazioni liberali. Persone fisiche ed enti non commerciali potranno comunque adoperare l’eventuale  quota annuale non utilizzata nelle dichiarazioni degli anni successivi senza alcun limite temporale, mentre titolari di reddito d’impresa potranno pareggiarne il dovuto nei periodi di imposta successivi, secondo le modalità proprie del credito.
Tutti i dettagli sul nuovo credito d’imposta sono reperibili nella circolare n.24/E del 31 luglio 2014 dell’Agenzia delle Entrate, pubblicata sul sito www.agenziaentrate.gov.it ).
Il provvedimento  nel suo complesso contiene  ulteriori agevolazioni fiscali quali quella della Tax Credit per il Cinema (agevolazioni da 110 a 115 milioni) e quella relativa agli Esercizi ricettivi con il riconoscimento di crediti d’imposta del 30 per cento in caso di ristrutturazione edilizia,ammodernamento e spese sostenute negli anni che vanno dal 2014 al 2018.
Altri provvedimenti con agevolazioni non fiscali che mirano invece alle semplificazioni procedurali e al rilascio di autorizzazioni e abilitazioni specifiche riguardano infine, il Piano strategico “Grandi Progetti Beni Culturali”, il Piano Mobilità Turistica, le Guide e le Strutture turistiche, i Beni Culturali ed i Musei.

Rosa Anna Sicilia
DR Sicilia – Agenzia delle Entrate Ufficio Formazione, Comunicazione e Sviluppo