Messina – Superato ogni possibile termine il bilancio spetta al commissario

Messina – Il termine di legge scadeva il 30 giugno ma ancora il Comune di Messina non ha approvato il rendiconto 2013. E il ritardo è tanto più grave quanto il documento contabile è legato a filo doppio al Piano di Riequilibrio decennale presentato agli enti nazionali competenti per ottenere il fondo di rotazione ed evitare il default. Come previsto nella delibera di approvazione del Piano, infatti, il consuntivo 2013 si sarebbe dovuto approvare obbligatoriamente entro il 12 settembre, ma così ovviamente non è stato, e adesso a dettare a Giunta e Consiglio i tempi è arrivato nuovamente da Palermo – dopo l’esperienza dello scorso anno a proposito del rendiconto 2012 – il commissario ad acta Antonio Garofalo.
Tante le criticità da superare per l’approvazione di un bilancio che, ricordiamolo, è stato bocciato dal Collegio dei Revisori dei Conti con parere di deficitarietà strutturale. Per evitare la bocciatura del documento da parte del Consiglio – che significherebbe il default per la città e la perdita delle poltrone per tutti i consiglieri – la Giunta da luglio dice di essere al lavoro su un maxi-emendamento che possa rispondere punto su punto ai rilievi dei Revisori, ma intanto i ritardi accumulati hanno già fatto saltare un’altra importante scadenza, quella del preventivo 2014 (era il 30 settembre, d’altra parte che preventivo sarebbe se approvato alla fine dell’anno?).
Il momento è cruciale, d’accordo, ma ci sono delle date da rispettare, altrimenti si manderebbe a carte quarantotto tutta l’attività ordinaria, e di conseguenza tutti i servizi. Così, ecco i tempi dettati dal commissario ad acta per l’approvazione del consuntivo 2013. Il documento dovrà essere esitato dalla Giunta ed inviato al Collegio dei Revisori entro la fine di ottobre. Il Presidente Zaccone e gli altri due componenti avranno 20 giorni per esprimere il parere (ma probabilmente ne serviranno di meno). Tale parere dovrà poi essere inviato alla Commissione Bilancio del Consiglio comunale per un’analisi e un’approvazione che non potranno comunque durare più di ulteriori 20 giorni.
 
Infine, il documento arriverà in aula e i consiglieri saranno obbligati – pena decadenza – ad esprimersi. A conti fatti, dunque, il rendiconto potrebbe essere approvato nella peggiore delle ipotesi entro metà dicembre, nella migliore a fine novembre. E il Piano di Riequilibrio? Non rimarrebbe monco e dunque soggetto a rifiuto da parte della Corte dei Conti? La domanda è lecita ma di risposte, al momento, da parte della Giunta, non ne arrivano. In compenso, trapelano le prime indiscrezioni sul maxi-emendamento, che alla luce della revisione ordinata dal Collegio non farebbe più chiuderebbe il documento economico con un avanzo di 6,5 mln  € come nella prima versione ma con un disavanzo di 2,5 mln €. Siamo dunque alle battute finali prima di accettare il destino (neanche così tragico, in fondo) del dissesto?